La primavera pedagigica

Negli anni '60 Bologna ha vissuto un fermento di idee e apertura verso la partecipazione che fu straordinaria per pensiero e risultato. Queste energie si convogliano in quello che è stato definito il febbraio pedagogico. Di cosa si
trattava? Di un momento in cui la cultura alta, quella universitaria, si incontrava con educatrici, insegnanti, soprattutto delle scuole materne. L'azione di coinvolgimento si è presto allargata andando a abbracciare genitori e cittadini. L'intera città era coinvolta. Tutti discutevano, intervenivano e cercavano di capire: l'educazione. Sono passati molti anni e dal febbraio pedagogico, oggi forse, dopo la riforma e una cultura dell'individualismo, non ci rimane che la voglia di ricostruire. Un'idea di partecipazione parte dal Pd con un tentativo che si fissa in alcuni incontri allargati ad associazioni e cittadini. Tema: la scuola, le difficoltà che sta vivendo. Domanda: come si potrebbe reinventarla per un futuro migliore? Stasera ci sarà il primo incontro. Ne abbiamo parlato con Graziella Giorgi responsabile scuola del Pd e promotrice dell'iniziativa. 
Questa iniziativa di riflessione sulla crisi della scuola  quando e come nasce?
Il forum nasce durante il periodo della elezioni. Abbiamo pensato che un'attenta riflessione attorno al modello scolastico ed educativo fosse necessario e importante. Stiamo facendo un grande sforzo d'attenzione rispetto al tema scuola, abbiamo definito delle linee programmatiche che l'assessore Pillati e il sindaco (entrambi presenti) hanno accolto. Capiamo tutti molto bene che la scuola è un tema di grande importanza, non solo nel momento della contingenza, ma anche e sopratutto per una progettazione futura. Un futuro che coinvolge di tutti i cittadini. Dopo le elezioni il tema andava ripetuto. Si dove procedere in modo allargato, allargato alla cittadinanza, alle associazioni per un dibattito e un confronto.
Questo primo incontro andrà ad incentrasi su scuola e crisi. I successivi forum che temi affronteranno?
Il tema di oggi sarà la scuola e i problemi che essa sta affrontando rispetto alla riforma, anche se faccio fatica a parlare di riforma. Una riforma in quanto tale dovrebbe prevede un progetto educativo, formativo. La manovra portata avanti dal precedente governo ha tagliato semplicemente i costi del lavoro senza progettazione. Tornando alla domanda il primo incontro affronterà la contingenza rispetto alla riforma. Gli altri incontri, che al momento non hanno ancora titoli specifici, affronteranno problemi inerenti e trasversali alla scuola. Ci concentreremo sulla formazione e sulla risposta che la scuola può dare rispetto alle esigenze di territorio e lavoro. Questi aspetti sempre per una scuola di qualità.
Una scuola di qualità è possibile mantenerla e riformularla?
La sfida è questa. Tenere alta la qualità con la crisi in atto. Come possiamo ripensare e rivedere il modello? I tavoli li abbiamo pensati per captare trovare percorsi, per confrontarci, per ripensare...è un tentativo di partecipazione che va ad inserirsi in una tradizione bolognese già consolidata. Negli anni '60 e pr molto tempo dopo.
Dal febbraio pedagogico alla primavera pedagogica?     
Si, l'idea è questa e speriamo davvero che questa primavera pedagogica possa sbocciare con fiori bellissimi. Il forum si muove nell'ottica di creare rapporti e collegamenti tra istituzioni, cittadini, associazioni per un'importante scommessa: l'educazione di domani.
E rispetto ai nidi d'infanzia?
Credo che se ne sia parlato molto. Il pensiero politico dell'attuale giunta si è concentrato sul tema 0-6 anni. Crediamo che si debba allargare, ampliare il discorso ad un progetto, ad una riformulazione, che comprenda tutto il pacchetto scolastico fino all'istruzione superiore. Il Pd vuole esser uno stimolo un organo d'affiancamento e di dialogo continuo, per un discorso nazionale con un disegno politico amplio. In tutto questo scenario complesso, possiamo muoverci solo a piccole tappe. Il maggior problema che vedo oggi per il servizio nido è quello delle diversa estensione da territorio a territorio. L'offerta deve essere ampliata, uniformata. Uno dei passaggi possibili è cambiare la legge, la 1044 e far rientrare il servizio nel pacchetto scuola. Così si faciliterebbero molte questioni compreso l'estensione del servizio. L'estensione del servizio agirebbe indirettamente su altre questioni come l'inserimento delle donne nel mercato del lavoro e si riconoscerebbe l'educazione come una questione fondamentale anche nell'arco di vita 0-3. Altra questione su cui credo valga la pena lavorare è riformulare un nido più flessibile.
Più flessibile come?
Intendiamoci il nido bolognese che ho provato direttamente come madre è ottimo. Offre degli spunti significativi rispetto al tema educativo sia per i genitori che per i piccoli utenti. Da qui però dobbiamo ragionare. La famiglia è cambiata, il mercato del lavoro anche e di conseguenza, faccio un banale esempio, anche gli orari. Sul cambiamento della società credo che dobbiamo ragionare per un diverso servizio. La scuola non può permettersi di avere ritardi o scollature rispetto alla domanda e alle esigenze che ci pongono le attuali condizioni di vita.