Le novità sul bilancio e le richieste a Monti

Ufficio stampa comune di Bologna

Oggi  il  Comune di Bologna  e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil si  sono  incontrati per affrontare il tema delle ultime novità relative al Bilancio  2012,  che comportano, nel quadro attuale, un ulteriore possibile aggravio di circa 20 milioni di euro, in aggiunta ai 70 milioni di tagli di risorse statali già accertati in precedenza. Le  parti  confermano  gli obiettivi contenuti nel verbale di accordo del 3 febbraio  scorso,  che  sottolineava  l’importanza,  pure  nella  difficile emergenza  economico-finanziaria, di mantenere e qualificare il sistema dei servizi  socio-assistenziali  ed  educativi  e la cura e manutenzione della città. In  particolare  convengono  che  sia necessario svolgere una decisa azione congiunta  nei  confronti  del Governo Monti affinché vengano al più presto affrontate  e  risolte  le  seguenti  questioni,  condivise anche in  alcuni emendamenti presentati   dall’ANCI  al  decreto  semplificazioni  fiscali attualmente in discussione e che l’ANCI stessa sostiene con forza al Tavolo istituzionale  con  il  Governo,  per fare rispettare l’impegno del Governo stesso ad una risposta positiva ai problemi sollevati:
 
 1  -  Esenzione  dall’IMU di tutti gli immobili comunali, indipendentemente
dal   loro   utilizzo   per   fini   istituzionali.   Al   momento  attuale l’assoggettamento ad IMU degli immobili comunali comporterebbe un costo per il  Comune  di Bologna di circa 12 milioni di euro, tutti a vantaggio dello Stato,  di  cui quasi la metà relativa agli immobili destinati all’edilizia residenziale pubblica;
 2  -  Rispetto  degli impegni annunciati dal Governo, condivisi anche dalla Regione  Emilia-Romagna, per concorrere alle spese straordinarie sopportate dai   territori  che  hanno  subìto  la  calamità  naturale  connessa  alle eccezionali  nevicate  del mese di febbraio. Nel caso del Comune di Bologna questa  emergenza  ha comportato un costo addizionale di circa 8 milioni di euro;
3  -  Pieno  riconoscimento,  nel  rispetto dei vincoli di bilancio e degli obiettivi  di  risanamento dei conti pubblici, dell’autonomia organizzativa degli  enti,  in particolare per quanto riguarda la gestione del personale, attualmente  costretta  in  un  sistema  di  vincoli  incrociati  privi  di  razionalità  e  che  impediscono  adeguate  politiche di valorizzazione del capitale umano;
4  -  Revisione  del  Patto di stabilità, al fine di rimuoverne gli attuali effetti  recessivi e renderlo uno strumento non solo di controllo dei conti pubblici  e  riduzione  del   disavanzo  e  del debito, ma anche di stimolo dell’economia  locale.  In questo modo il Patto verrebbe riportato alla sua originaria  funzione di regolatore degli equilibri di finanza pubblica e di sostegno alla crescita economica.