Servizi educativi alla ribalta

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Mai come in questi giorni i servizi educativi sono discussi. Le questioni che bollono il pentola sono tantissime e gli interrogativi si sommano. La città sembra in
caos e tutti discutono, si radunano, firmano, pensano per il destino delle scuole e dei servizi. Ci volevano difficoltà titaniche per attivare l'interesse pubblico, su un  tema che dovrebbe interessare tutti e tutti i giorni. Riflessioni amare a parte, la discussione sta dilagando in un contagio di energie. Oggi l'assessore Pillati ha incontrato il consigliere Marco Piazza durante un question time. Ciò che ne è emerso è quello che tutti sappiamo: si esternalizzano alcuni servizi e intanto si valuta un modo, fondazione o altro, per gestirli da qui in poi. Diamo prima i connotati delle privatizzazioni. Per i nidi: il tempo di permanenza oltre le 16,30 sarà gestito da privati e questo era prevedibile, il sostegno educativo per i disabili e le attività ausiliaria sia nei nidi che nelle scuole dell'infanzia, per i posti vacanti saranno esternalizzate. Nel mentre si sta valuta ad un progetto che rinnovi i servizi nella gestione. Il problema anzi i molti problemi che Bologna, amministrazione, genitori e cittadini si trovano di fronte sono i problemi comuni a molte realtà d'Italia e si chiamano vincoli. Vincoli di spesa e di assunzione. Su questi vincoli imposti dallo Stato l'assessore ha dato una risposta netta: "l'amminstrazione non intende lavorare in contrasto con normative nazionali" proposta avanzata dall'usb. La strada percorsa fino ad ora dalla giunta, è stata quella, in alleanza con l'Anci, verso una richiesta d'aiuto per allentare i vincoli. La risposta del governo Monti è stata parziale: ha allentato i limiti d'assunzione a tempo indeterminato, da quest'anno e ha dato respiro per i contratti a tempo indeterminato, che hanno permesso  le sostituzioni ma solo fino al nuovo anno. I contorni in cui si vanno a calare i servizi educativi sono davvero tragici. Sembra che i servizi debbano per forza subire un'esternalizzazione, un peggioramento della qualità e peggio c'è il tanto per ipotizare una contrazione dell'offerta. In fatto di qualità non sono stati pochi in questi anni, gli impoverimenti che si sono verificati a carattere nazionale. Detto questo, rimango  evase molte delle domande del rappresentante del 5 stelle tra le quali: se l'ipotesi della fondazione rimane valida e se in tal caso si intenda coinvolgere nel cda i genitori come sta succedendo a Modena.