Scuola dell'infanzia paritarie: nuova convenzione

clarita











All'incontro sul tema scuola dei quartieri Porto e Saragozza sono intervenuti l'assessore Pillati e la responsabile alla scuola Miriam Pepe. E' stato un incontro scarsamente frequentato ma non per questo meno interessante. Il tema era centrato sulla nuova convenzione alle scuole dell'infanzia paritarie private.
A grandi linee: si ipotizza di inserire nuovi parametri di misurazione dell'attività e dell'offerta di frequenza scolastica per meglio modulare i finanziamenti e migliorare la qualità di accesso e frequenza. Quindi se la scuola accoglie bambini stranieri o bambini portatori di handicap o se avvia progetti di qualifica rispetto all'offerta formativa riceverà incentivi. Ogni anni verrà riformulato la cifra di capitale d'investimento anche in base al bilancio. Saranno introdotte penali possibili fino a 5000 euro. Insomma l'intento è di avviare un finanziamento più trasparente che possa garantire maggiore equità, agli oltre 1700 posti che le scuole paritarie private offrono sul nostro comune.
A livello cittadino si aprirà una discussione sul servizio educativo 0-6, un servizio che sta cambiando in modo vistoso per tutte le difficoltà ormai note. I modi sono ancora da definire l'avvio è in previsione per l'autunno.
Il dibattito in quartiere si è poi avviato anche su altre tematiche. L'assessore ha ribadito la volontà di continuare a chiedere allo Stato di prendersi carico in modo più consistente delle scuole dell'infanzia, questo non per cercare di disfarsi del servizio, ma per una questione di principio. E il principio è che il comune è sempre più impossibilitato a gestire il sistema per norme che continuano a porre veti e confini di azione, tra patto di stabilità e limiti all'assunzione. Ciò nonostante l'ente deve rispondere alla domanda di posti perché un diritto dei bambini che lo richiedono e garantirne l'offerta. Per semplificare: il comune non può spendere, non può assumere il personale ma deve garantire i posti. Un bel problema!
Oggi il sistema a Bologna è dipartito così per competenza ed amministrazione: le scuole d'infanzia statali offrono quasi 1500 posti, le paritarie oltre 6800 posti che si dividono circa in 5100 per le comunali e altri 1700 per le private. Per intenderci la legge non distingue tra scuole gestite dagli enti e scuole private, le mette tutte sotto lo stesso cappello: scuole paritarie. Per questo motivo l'Amministrazione e la politica insistono sul fatto che entrambe vanno sostenute per azzerare, o almeno tentare, le liste d'attesa. Come già detto 20 scuole e 13 nidi saranno gestiti da settembre da Asp IRIDES. Il personale a tempo determinato sarà quindi assunto con contratti, paragonabili agli attuali, da Asp. Questa gestione si attuerà per un anno. Per una questione tecnica non possono sovrapporsi due gestori (comune e Asp) che stipulano contratti per lavoratori che svolgono la stessa mansione, nel medesimo luogo di lavoro. Questo determina una dispersione dei collettivi e una mobilità di sede per il personale che si occupa del sostegno e per i collaboratori nei nidi che svolgono a tutti gli effetti anche un ruolo educativo. Questa soluzione per l'anno scolastico 2012-13 nel mentre si deciderà la strada da percorrere per una soluzione alternativa che possa gestire l'intero pacchetto 0-6 e consentire di aggirare patto di stabilità e i limiti alle assunzioni.