Il sistema 0-6 a Modena: tra trasformazioni e qualità














Adriana Querzè è assessore della scuola e dell'istruzione a Modena. Risponde ad alcune domanda sul sistema educativo e gestionale, il punto di partenza è il sistema
della refezione che forniscono anche le scuole primarie, ma molti altri punti sono sviscerati in un sistema gestionale diverso e articolato.
Com'è organizzato il servizio mensa nei nidi e nelle scuole d'infanzia?
C'è una gestione mista e integrata. Il servizio mensa fornisce la scuola d'infanzia e primaria con una cucina centrale (del comune) che fornisce giornalmente circa 8mila pasti.  Qui lavora il personale dell'azienda a cui abbiamo appaltato il servizio tramite bando. L'azienda è Cir e fornisce molti comuni in tutt'Italia. Il discorso cambia per i nidi, dove i pasti sono preparati nelle cucine interne, mentre la materia prima è  fornita dalla cooperativa CIR. Il personale a volte è comunale altre volte è assunto da CIR.
Quant'è il costo di un pasto all'incirca?
Di 5 euro. Abbiamo una tariffa a consumo. Da poco abbiamo introdotto il sistema della penna ottica, per prenotare i pasti che sotituisce il badge, che veniva consegnato all'alunno all'inizio dell'anno.  Questo sistema è in uso dalle scuole primarie. Il pasto nei nidi e nelle scuole d'infanzia invece è compreso nel costo della retta.
E la retta delle scuole d'infanzia comunali di quant'è?
Dipende dall'isee delle famiglie. In Ogni caso: la minima è di 55 euro, la massima di 165 per un isee superiore ai 25mila Euro. 
La  percentuale di biologico?
Abbiamo un elenco di cibi biologici: riso, orzo, farro, carne bovina, yogurt, certi tipi di formaggi, olio extravergine, composta di frutta e altro ancora. Ci aggiriamo attorno ad un totale dell'80% così suddivisi: 53% di materia biologica, 26% di prodotti a lotta integrata, 1,5% di equo solidali, 1,6% di cibo tipici a km 0. La dieta segue una variabilità stagionale e un'alternanza di alimenti settimanale. Tutti i valori di biologico e altre voci sopra dette, sono più alti di quelli richiesti dalla LR ??
Di recente si sono avute polemiche sul fatto che l'azienda fornitrice del servizio avesse una sola cucina centrale...
La polemica è stata creata da un'altra azienda che ha contestato la scarsa garanzia di concorrenzialità. Nel nuovo bando si è richiesta una cucina alternativa a quella centrale, di proprietà del comune, per garantire comunque il servizio anche in caso di danni, guasti o altro. Nel nuovo bando sono stati introdotte altre migliorie.
Ad esempio? 
L'introduzione di piatti di melanina o in polpa di cellullosa, ottimi dal punto di vista dell'impatto ambientale, (per i primi i costi si aggirano tra 1,80 e 2,30 euro mentre per i secondi tra 0,08 e 0,12, contro il costo dell'usa e getta in plastica di 0,03) i rifiuti sono calati notevolmente, con un calo stimato settimana lmente per scuola di 1,3 tonnellate di indifferenziata. Non è stato un passaggio facile come potrebbe sembrare. Introdurre i piatti è stato l'ultimo anello di un lunga catena di cambiamenti rispetto al sistema. Oggi impieghiamo posate in acciaio, bicchieri e caraffe lavabili, mentre i piatti come abbiamo detto sono a sistema misto: melanina in alcune nelle scuole primarie , in cellulosa in quelle d'infanzia. Abbiamo dovuto fare i conti con molti problemi. Intanto con gli spazi.  Introdurre lavatrici ha richiesto soluzioni spaziali che consentissero anche il carico e scarico delle stoviglie. Il che ha avuto la conseguenza di aggiungere lavoro al personale, di circa un ora, un ora e mezza al giorno in più. Si è dovuto aggiungere tempo al monte ore,  e salario al personale. Insomma dal punto di vista economico non è certo stato un risparmio.
Passiamo ora ad altro argomento. Dall'anno scorso Modena si è dotata di una fondazione, Cresci@mo, per gestire alcune scuole dell'infanzia, come sta andando l'esperienza?
Molto bene, seppure ci siano state accuse sulla poca trasparenza, l'esperienza è molto positiva. La dimostrazione la stiamo verificando in questi giorni con la raccolta dei primi dati, con i questionari che tutti gli anni facciamo girare nelle scuole. Abbiamo aggiunto come da statuto un questionario specifico per le scuole gestite della fondazione. A rispondere genitori e insegnanti. I primi risultati ci indicano che i genitori sono soddisfatti, non hanno percepito la differenza di gestione. Così abbiamo avuto dimostrazione che il nostro intento quello di riprodurre il progetto pedagogico preesistente. I tempi di apertura, di compresenza, circa 20 ore la settimana, il tempo frontale e il monte ore non sono modificati e i contratti della fondazione a tempo determinato, hanno una differenza economica di 70 euro mensili (1280 per i dipendenti comunali e 1210 per i dipendente della fondazione).  Abbiamo mantenuto anche il coordinamento pedagogico che certo fa parte della qualità educativa. La fondazione è stato un modello alternativo alla privatizzazione del servizio che rende di media stipendi da 800euro al mese per i lavoratori,e la qualità del servizio certo la fa la qualità del contratto di lavoro, non si può pensare di avere lo stesso servizio mal pagando i dipendenti. In commissione consigliare abbiamo portato i costi di recente e la fondazione ha un risparmio di circa 40 mila euro annui per scuola il 7-8 % in meno.
Pensate di continuare a gestire nidi e scuole in fondazione?
Poiché la legge di stabilità ha allentato i vincoli relativi alle assunzioni  da parte dei comuni, stiamo rivalutando la questione. E' infatti oggi possibile assumere direttamente insegnanti, almeno per coprire una parte dei posti vacanti senza penalizzare troppo la gestione diretta.
Sempre a proposito di patto di stabilità le nuove introduzioni che sembrano a favore dei comuni come le commenta?
Guardi c'è una confusione terribile. Noi non sappiamo ad oggi se chiuderemo il bilancio con 10 milioni di tagli o con successivi tagli ulteriori...
I provvedimenti di pagare le aziende che forniscono i servizi agli enti entro 30 giorni sono giustissimi, ma se non abbiamo liquidità come fare?
I blocchi alle spese restano comunque fermi , anche per manutenzione e ristrutturazioni di scuole e nidi, spesa sulle spalle del comune? 
Si, e per di più non c'è chiarezza. Per le ristrutturazioni i fondi a Modena sono arrivati tramite la regione per i danni che abbiamo subito dal terremoto. Abbiamo avuto la possibilità di averli e spenderli, per il resto è tutto fumoso e così ci risulta difficile, per non dire impossibile,  fare previsioni o piani a lungo termine.