Referendum si esprime il consiglio...

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La prima seduta al consiglio comunale rispetto all'esito del referendum ha portato a nulla di fatto. Occorre aprire bene gli occhi e le orecchie per capire un concetto: se aspettiamo che i cambiamenti arrivino dalla politica o la
politica sia in grado di creare una discussione attorno alla scuola possiamo attendere ancora per molto. Il referendum consultivo ha portato alle urne, tra diverse polemiche e difficoltà logistiche, oltre 80 mila elettori. Di questi il 60% hanno espresso un voto favorevole alla soluzione A. Così i cittadini bolognesi hanno espresso un pensiero: dare i finanziamenti pubblici alla scuola pubblica. Rispetto al risultato oggi il consiglio si è riunito per esprimere un suo parere. Ma appena il presidente Lembi ha dato parola ai consiglieri c'è stato un lungo silenzio. Un silenzio rotto da un sonoro e deciso: Buffoni! degli uditori. Poi i partiti si sono espressi così: SEL, M5S e Federica Salsi (gruppo misto) hanno chiesto di eliminare i finanziamenti ai privati. Cathy La Torre (Sel) ha sottolineato come il partito si sia impegnato, e abbia studiato bene la situazione, proponendo di non chiudere i finanziamenti, tutti subito, ma con piano di smantellamento distribuito nel tempo: entro il 2014 calare del 50% e poi continuare fino all'azzeramento. Insomma forse volevano un applauso per aver fatto ciò che dovrebbe essere normale per un partito: pensare a come sia meglio spendere le finanze pubbliche. Peccato che nello smantellamento non abbiano indicato come spendere i soldi e dove investirli. Investirli nel pubblico è chiaro ma come: in nuove scuole? Se si dove? ci sono edifici adatti? Ci sono sufficienti strutture? Hanno bisogno di adeguamenti? Quanti insegnati occorrono per dare nuovi posti? Come sarebbe possibile assumere nuove insegnati con i vincoli del patto di stabilità? Nessuno di questi pensieri si è sviluppato e così il dubbio che il parere dei cittadini sia utile per scopi puramente politici rimane. Mentre SEl e gli altri sopra citati proponevano questo, il Pd ha presentato un altro odg in cui si chiede di discutere con partecipazione di scuola e qualità. E questo forse sarebbe comico se non ci fosse da piangere...Chiedere partecipazione mentre alla partecipazione, già in atto, si chiude la porta in faccia? E' geniale. Bologna è in mano a questi politici. Forse è il caso di farsi qualche interrogazione e tornare ad esprimersi prima delle prossime elezioni.