Asilo e fatture gonfiate


alvimannalia













In questi giorni Bologna fa parlare di sé con notizie che riguardano corruzione e gare d'appalto truccate. Il processo o meglio i processi, che riguardano Gianluca Muratori, ex-presidente di Cipea (consorzio di cooperative) ne sono un buon esempio. Le indagini sono quattro e coinvolgono politici, enti
pubblici, aziende e cooperative. Una di queste ci interessa da vicino coinvolgendo un servizio educativo. Il nido in questione è il Barbapapà di Poggio di Vignola. L'asilo realizzato nel 2007 tramite project financing si presenta come una bellissima struttura. Realizzato da  Vignolazerosei il  consorzio di cooperative che conta alcuni nomi ben noti: Camst (subentrato in un secondo momento) Dolce, Cipea, quella di Muratori per l'appunto, e Ciro Menotti. Al Barbapapà non manca nulla ci sono i materiali più innovativi: dal legno lamellato, ai pannelli solari, è stato progettato con scoli che permettono la raccolta di acqua piovane e contempla anche sonde geotermiche...eppure qualcosa non va. La metratura degli spazi verdi non è stata rispettata, ci sono gradini troppo alti e pericolosi e pochi alberi per fare ombra...tutte cose che stonano in un buon progetto. Le perplessità sulla struttura sono ben raccontate con varietà di particolari qui. E così da una parte abbiamo un asilo mal funzionante, all'altro capo l'indagine dell'ex-presidente Cipea. In mezzo possiamo aprire una riflessione. Vignolazerosei ha dato le basi al consorzio cooperative Karabak che raduna le medesime cooperative sopra citate (con aggiunta di Cadia e Manutencoop). Il consorzio ha sbaragliato la concorrenza e oggi gestisce diversi servizi educativi (e non solo) a Bologna e fuori. Fino a prova contraria tutti siamo innocenti e forse quello di Muratori sarà un caso isolato (?) ma la domanda che rimane, oggi come ieri, è se i project financing e le convenzioni, tanto usati e vantati, come la soluzione ai mali degli enti pubblici impossibilitati a gestire i propri servizi, siano davvero più convenienti e trasparenti. Non è che risulteranno più dispendiosi e meno gestibili delle gestioni dirette? E se così fosse che strada percorrere?