Renzi annuncia: mille nidi in mille giorni

MichelleBulgaria












Era ora che si tornasse a parlare ad alta voce di nidi, di nidi e di soldi. Dopo un grande lavoro di condivisione e divulgazione il ddl 1260 portato avanti dalla senatrice Francesca Puglisi, è oggi sulla bocca di Matteo Renzi e il inistro Graziano Del Rio. Ora si tratta di trovar soldi per applicare ciò che viene detto quindi la realizzazione di mille nidi.

Non è un caso che se ne parli a settembre, è un mese questo sempre delicato per il tema e per le lunghe, lunghissime liste d'attesa di genitori che vorrebbero trovare un posto al nido e non ce l'hanno.
In un paese dove l'età media è talmente alta da essere incredibile, in un paese dove le donne, sopratutto se mamme, sono viste con sospetto, in un paese dove nidi e scuole d'infanzia sono di buona qualità, si parla di nidi al due di settembre... e incedibile si scopre che sono importanti, importanti per tutti e non solo per le mamme.
L'hanno  dimostrato in tutte le salse e in tanti studi, i nidi offrono opportunità di maggiore integrazione, d'incremento del lavoro, di migliori risultati scolastici...di minori costi sociali... eppure i nidi negli anni non hanno trovato  finanziamenti statali.
Sono stati lasciati alla volontà di comuni illuminati.
E la colpa del NON investimento si è data a tanti fattori: alla mentalità (sono poco richiesti) al maschilismo (le mamme stanno meglio con i bambini) a motivazioni pedagogiche (i bambini fino ai tre anni giocano da soli...)
E nonostante questi ragionamenti siano stati anche supportati da sondaggi, e studi, la verità è che i nidi costano e costano tanti soldi
Fino ad ora è stato conveniente affidare i bambini a vecchi nonni e mamme-casalinghe...tanto siamo in Italia!
Ci voleva una donna per ritornare a parlare di Nidi? Evidentemente si. Nel '71 è stata una donna ad aprirli, dopo otlre 40 anni un altra donna si batte per divulgarli.
Ora la faccenda è finita nella mani di due uomini che prendono la cosa sul serio e si occupano di trovare finanziamenti. Staremo a vedere.
Il fatto è che quest'anno le iscrizioni sono calate mentre le rette sono schizzate alle stelle. Ora si torna ad investire. La notizia è comunque buona anche se il retrogusto è amaro. Si doveva arrivare alla chiusura dopo anni di investimenti (andati persi direi) per tornare a parlarne?