Mensa e proteste: la replica di Palazzo D'accursio


I genitori attaccano il comune risponde. Il tema è ancora quello della mensa scolastica, al centro da tempo di proteste e polemiche. Nei giorni scorsi i genitori dell' Osservatorio Mense hanno annunciato per il 21 novembre un nuovo sciopero del pasto accusando l'amministrazione guidata da Virginio Merola di non aver tenuto fede agli impegni assunti all'indomani della protesta dello scorso 5 maggio.
Accuse riassunte in otto questioni a cui Palazzo d'Accursio risponde punto per punto invitando a distinguere gli obiettivi a breve termine da quelli a lungo termine. 
L'amministrazione sostiene di aver messo in atto tanti miglioramenti e definisce la prossima gara “un obiettivo strategico dell’Amministrazione per lo sviluppo del servizio e per l’implementazione degli investimenti nei centri pasto”

Biologico 
Secondo i genitori a Bologna non viene rispettata la soglia del 70% di materie prime provenienti da agricoltura biologica fissata dalla normativa regionale. Il comune, invece, sostiene che " se confrontata con realtà simili per dimensione produttiva nella ristorazione scolastica, Bologna risulta essere oggi una delle realtà che utilizza la più alta percentuale di prodotti biologici a livello nazionale e regionale".  Promessa mantenuta, insomma. La battaglia viene giocata sui numeri. "Sulle materie prime - si legge nel comunicato del Comune - l'impegno era quello di innalzare al 70% la percentuale minima dei prodotti promossi dalle normative regionali, cioè biologici, dop, igp, a lotta integrata, equosolidali e filiera corta o di origine locale" . Il nuovo contratto di servizio - scrive ancora l'amministrazione - prevede che almeno il 71% delle materie prime rientri in queste tipologie e almeno il 51% sia proveniente da coltivazioni biologiche.  In merito vengono citati i dati di settembre in base ai quali il biologico ha  raggiunto il 61%. Quota a cui l'amministrazione aggiunge un ulteriore 10% di prodotti dop e igp per un totale del 71%.
Di fronte a questa discrepanza di vedute  non resta che andare a controllare la normativa regionale. Il secondo comma dell''articolo 9  della legge 29-2002 stabilisce che "che i prodotti forniti per la preparazione dei pasti siano costituiti in misura complessivamente non inferiore al 70 per cento da prodotti provenienti da coltivazioni biologiche, integrate e da prodotti tipici e tradizionali, riconosciuti ai sensi della vigente normativa comunitaria, nazionale e regionale, dando priorità a prodotti provenienti da coltivazioni biologiche e a prodotti di cui si garantisca l'assenza di organismi geneticamente modificati.". Poco più avanti viene specificato che  " per i servizi di ristorazione collettiva dei nidi d'infanzia, delle scuole materne ed elementari le condizioni contrattuali relative agli appalti di cui al comma 2 prevedono che i prodotti forniti per la preparazione dei pasti siano costituiti da prodotti provenienti da coltivazioni biologiche, per tutte le tipologie merceologiche reperibili sul mercato".
Chi ha ragione? 

Eliminazione dei piatti di plastica
Secondo l'Osservatorio in alcune scuole primarie i bambini mangiano ancora nei piatti di plastica e in nessuna materna è avvenuto il passaggio ai piatti di ceramica. Per l'amministrazione l'eliminazione dei  piatti di plastica costituisce  un obiettivo importante che può essere raggiunto solo con gradualità. Palazzo d'Accursio scrive che a settembre solo 7 scuole su 56 non utilizzavano la lavastoviglie e che per 3 di queste i problemi di natura logistica o di impiantistica sono in via di risoluzione. Più complessa risulta, invece, la questione dei 90 plessi di scuola dell'infanzia. L'installazione delle lavastoviglie - si legge nel documento -  dovrebbe essere avviata a partire da gennaio, mentre entro il 21 novembre si dovrebbe completare il passaggio alle stoviglie eco-compatibili. Inoltre il Comune afferma che  Seribo sta lavorando per la sostituzione dei contenitori per il trasporto dei pasti e delle vaschette per le diete speciali.

Trasparenza
Il Comune sottolinea i miglioramenti avvenuti in materia di trasparenza con la pubblicazione sul sito di Seribo delle schede tecniche dei prodotti e delle nuove stoviglie ecocompatibili. Operazione che vedrà presto anche la pubblicazione delle schede tecniche relative alle stoviglie in plastica utilizzate finora.

Clausola di salvaguardia

Secondo i genitori il sindaco avrebbe ritrattato la clausola di salvaguardia che permetterebbe alle singole scuole di sperimentare forme diverse di fornitura dei pasti. Per il Comune si tratta di una possibilità non facilmente praticabile. Si legge nel comunicato : " Nel corso dell’incontro di giugno con i Presidenti dei Consigli d’Istituto si è chiarito che l’impegno a realizzare i nuovi centri non è compatibile con l’introduzione di una clausola che rende incerto il numero dei pasti da produrre. Peraltro anche la proposta di limitare a poche scuole questa opportunità non è stata condivisa da tutti."

Accantonamento utili Seribo
L'amministrazione ribadisce la volontà di accantonare gli utili in vista di investimenti futuri, ma spiega che la situazione appare più complessa dopo il parere negativo dell’Autorità di Vigilanza dei Contratti Pubblici sulla possibilità di rinnovare il contratto. Ulteriori aggiornamenti saranno possibili solo dopo la prossima riunione del l'assemblea dei soci di Seribo, prevista per il 18 novembre. L'amministrazione afferma che "si stanno  ricercando soluzioni condivise sollecitando il socio privato a scelte ispirate a un principio di responsabilità sociale d’impresa".

Tariffe
Il comune sottolinea che la valutazione in merito a nuove tariffe deve essere inserita all'interno della discussione sulla nuova Isee che entrerà in vigore a gennaio e che sarebbe impraticabile procedere a due revisioni in pochi mesi. Il Comune inoltre spiega che le maggiori entrate derivanti dal passaggio alla tariffazione a consumo ammontano a 98.000 euro, cifra inferiore a quella ipotizzata inizialmente. Tale somma sarà destinata alle famiglie, specie quelle numerose, attraverso sconti sulle tariffe.

Regolamento delle Commissioni mensa.
L'amministrazione si impegna a trasformare il Regolamento delle commissioni mensa, approvato poco più di un anno fa, in uno strumento che preveda una "dimensione collaborativa più ampia ". Ciò dovrebbe avvenire attraverso un confronto sul nuovo testo che "coinvolga nella fase istruttoria di stesura le scuole, i genitori, la Commissione Mensa Cittadina". Il testo verrà discusso nella commissione consiliare competente entro il prossimo dicembre per poi approdare in Consiglio Comunale.

Il documento verrà inviato alle famiglie. Famiglie che in questi giorni stanno ricevendo le informazioni per partecipare allo sciopero. Chi avrà la meglio?