Liquidazione Seribo: i genitori chiedono garanzie



La decisione di liquidare Seribo e affidare ad un privato la gestione delle mense scolastiche sembra non aver fatto breccia nel cuore dei genitori. L'Ossevatorio Cittadino Mense scolastiche, che lo scorso anno ha animato gli "scioperi del panino", ha convocato un'assemblea nel corso della quale i genitori si sono confrontati sull'annuncio di Palazzo d'Accursio. "La questione centrale - si legge in uno dei passaggi del comunicato diffuso dopo l'assemblea - è che scelte così importanti e strategiche non possano essere effettuate con cambiamenti così repentini". I genitori hanno elaborato 9 richieste, un pacchetto che ha, ancora una volta, come destinatario l'amministrazione comunale guidata da Virginio Merola.
Tra le misure che i genitori chiedono vengano recepite nel prossimo bando/capitolato figurano: la clausola di salvaguardia che dovrebbe permettere agli istituti comprensivi di scegliere un eventuale servizio alternativo di fornitura dei pasti; la possibilità di consumare a scuola pasti portati da casa; il rafforzamento del ruolo di controllo dei genitori.
I genitori inoltre chiedono che il nuovo appalto abbia una durata massima di tre anni e invitano il Comune ad impegnarsi per un progressivo riacquisto delle infrastrutture dedicate alla preparazione dei pasti. Questo, secondo i genitori, non solo offrirebbe migliori garanzie sul piano qualitativo ma permetterebbe al Comune in caso di insolvenza di poter affidare ad altri le proprie strutture senza dover attendere i tempi giudiziari e renderebbe possibile una futura internalizzazione del servizio. Tra le richieste c'è anche quella del vincolo  per il vincitore della gara di sottostare agli obblighi di trasparenza previsti per la pubblica amministrazione.
Infine l'Osservatorio rinnova la richiesta al Comune di impegnarsi per una riduzione delle tariffe, affinché Bologna, città con un costo del pasto tra i più cari in Italia, possa allinearsi, se non ai capoluoghi più virtuosi, almeno alle realtà prossime come quella fiorentina.
La macchina della protesta dunque non si ferma e tra le iniziative proposte c'è quella di convocare   un' assemblea pubblica per invitare la giunta ad illustrare i criteri e le motivazioni della propria scelta.
L'annunciata liquidazione di Seribo ha messo in allarme anche i sindacati che lunedì prossimo incontreranno la giunta. Le organizzazioni sindacali, infatti, temono che la liquidazione della partecipata possa avere ripercussioni negative sul futuro dei 220 lavoratori di Seribo.

Questo è solo un piccolo sunto di quanto sta accadendo in città. Le aziende che gestiscono i servizi di refezione scolastica però sono al centro di polemiche e proteste anche in tante altre città italiane. Un tema complesso a cui saranno riservati degli altri post.