Bologna: Seribo ancora nella bufera. Il sindaco chiede le dimissioni di Arduini.

 
 
"Ritengo opportune  le  dimissioni  dell'amministratore  delegato di SERIBO, Arduini, in quanto
primo  responsabile  gestionale della società, e il conseguente azzeramento del cda.". Il sindaco di Bologna Virginio Merola sembra aver scelto la linea dura. La richiesta di azzerare i vertici della partecipata che gestisce il servizio di refezione scolastica è arrivata ieri dopo che venerdì a causa della nevicata che ha imbiancato Bologna Seribo ha sospeso il servizio di refezione scolastica. Per giustificare questa scelta la società aveva spiegato che molti lavoratori non erano riusciti a raggiungere le cucine. Quando già genitori, insegnanti e dirigenti si erano organizzati per sostituire il pasto della mensa con uno portato da casa, Seribo aveva proceduto ad un parziale cambio di rotta arrivando a servire 2177 pasti in diverse scuole. Su quanto accaduto venerdì è stata aperta un'inchiesta per interruzione di pubblico servizio.
 
Già venerdì il sindaco aveva definito ingiustificabile, nonostante i disagi causati dalla neve, la mancata consegna dei pasti nelle scuole. Nel suo intervento di ieri, in apertura del Consiglio Comunale, Merola ha spiegato che quella che sta emergendo è in sostanza "una gestione inadeguata dell'emergenza". Gestione che è stata definita "non ammissibile". 
Il sindaco ha fatto sapere che  " al  più  presto  sarà convocata l'assemblea dei soci per ridisegnare  l'assetto aziendale della società in questa delicata fase di transizione." Infine Merola ha comunicato che l'amministrazione è determinata "a procedere alla impostazione di un nuovo assetto  della  produzione  pasti, che garantisca maggiore trasparenza e qualità per  un  servizio  così  importante  rivolto  ai  genitori  e  in particolare ai bambini". Nel nuovo assetto - ha precisato ancora il sindaco -  dovrà essere fondamentale un ruolo più  incisivo  dei  genitori  e dei lavoratori nelle attività di controllo della  qualità della produzione pasti".
 
Quello di un maggior potere di controllo da parte dei genitori è un tema che gli stessi rivendicano da tempo. Allo stesso modo è da tempo che i genitori invocano maggiori controlli da parte dell' amministrazione, socio pubblico e di maggioranza di Seribo, nei confronti dei soci privati. In tanti hanno apprezzato la linea adottata da Palazzo d'Accursio in merito al pasto mancato di venerdì, inutile però negare che molti genitori, non solo i più impegnati nella battaglia per una mensa di qualità, la considerino una mossa tardiva. Dai tanti commenti, sentiti in questi giorni fuori dalle scuole così come sui social network, emerge l'impressione che un episodio come quello di venerdì non si sarebbe verificato se l'amministrazione avesse mostrato anche in passato maggiore attenzione nei confronti dell'operato di Seribo. Insomma dispiace che la linea dura, se così possiamo definirla, sia arrivata al capezzale di una società che l'amministrazione ha già annunciato di voler liquidare.
 
Il tema è stato al centro di un lungo e duro intervento del consigliere Marco Piazza. "Quello  che  è accaduto  venerdì è anche il risultato del disinteresse del socio   pubblico  di  maggioranza  nella gestione" ha detto il consigliere 5 Stelle.  Per Piazza lo scontento del sindaco arriva troppo tardi.
Una riflessione questa che sembra appartenere a molti genitori.  
Piazza inoltre ha definito vergognoso il fatto che l'azienda abbia cercato "di scaricare la colpa  ai  lavoratori  facendo  circolare numeri non ufficiali di altissimo assenteismo". Secondo i 5 stelle, infatti, venerdì, " almeno due centri pasto su tre avevano sufficiente personale per garantire un pasto d’emergenza". Inoltre, secondo quanto sarebbe stato riferito dai lavoratori, alcuni sarebbero stati rimandati a casa o avvertiti di farlo mentre si stavano recando a lavoro. Questo però è un tema al vaglio dei Nas, incaricati di indagare su quanto accaduto venerdì e sarà compito della magistratura confermare o smentire tale ipotesi.
 
Se il Comune procederà nella direzione indicata nelle scorse settimane Seribo sarà liquidata e il servizio verrà affidato ad un gestore privato. Il futuro pone tante domande che non riguardano solo la trasparenza e la qualità invocate dai genitori ma anche il futuro dei lavoratori.  I dipendenti di Seribo appaiono preoccupati per la privatizzazione dell'azienda e indignati per la versione che li voleva assenti dal lavoro venerdì. Motivi che li hanno spinti a portare la loro protesta in consiglio comunale.