Integrazione scolastica: non ci sono scorciatoie














Si è svolto a Rimini per la durata di tre giorni un convegno sull'integrazione scolastica, il decimo organizzato del Centro Studi Erikson. Il discorso si è concentrato esattamente sulla qualità dell'integrazione, l'integrazione vista a 360 gradi. In tre giorni, dal 13 al 15 novembre, sono passati quasi cinquemila insegnanti, hanno parlato 200 relatori, si sono consumati 80 workshop e svolte  3 sessioni plenarie. Ai microfoni si sono succedute voci illustri, come quella del sociologo Bauman Zygmunt (l'inventore della modernità liquida), dello psicoterapeuta Massimo Recalti e del filosofo Edgar Morin

L'intervento di Bauman: "Alla radice di tutto c’è la globalizzazione, che sta causando la fuga di milioni di persone – soprattutto in Africa e Medio Oriente -  dai loro Paesi d’origine, dove non hanno più un posto dove stare". Questi problemi, ha sottolineato Bauman, sono «questioni globali» sulle quali però si devono trovare «soluzioni a livello locale». E continua «Gli insegnanti devono trovare il modo di affrontare classi sempre più miste dal punto di vista culturale, linguistico, religioso. Una miscela che devono cercare di trasformare in opportunità di crescita e integrazione. Ci vuole certamente molto tempo, non ci sono scorciatoie, ma questa composizione mista può generare qualcosa di fortemente creativo».
Integrazione dei disabili e non solo: Nel tempo la scuola ha fatto passi da gigante rispetto all'integrazione dei disabili. Lo sguardo si è allargato e anche se con fatica non si vede più l'integrazione solo rispetto alle patologie e agli insegnati di sostengo. Si individuano e contornano tante differenze. La normativa oggi riconosce anche i Bes (bisogni educativi speciali) e i DSA (disturbi specifici apprendimento). Il tema è di grande attualità anche in vista della modifica normativa sulla scuola, che comprende anche il sostengo. Si può leggere qui un'interessante intervista di qualche giorno fa apparsa su Vita, a Dario Ianes. 
L'intervento del filosofo Morin: Domenica, giorno di chiusura del convegno, ha preso parola Edgar Morin filosofo francese che ha svolto un intervento rispetto ai fatti di Parigi. Nel suo articolato discorso (che potete leggere parzialmente qui) ha puntanto l'attenzione sulle differenze: "E' necessario insegnare le differenze delle religioni, perché quando è lampante che sono tanto diverse, come si può credere all'una e non all'altra? Per favorire l'integrazione degli studenti di origine musulmane bisogna poi mostrare che L'Italia come la Francia, è in realtà,  una nazione multiculturale. Fatta da popoli diversi: piemontesi, siciliani, trentini..."  Ha concluso poi così: "dobbiamo riprendere il sogno di Lawrence d'arabia una grande confederazione del Medio Oriente con la libertà di culto ed etnica.L'unico modo per portare pace in quest'area."...e nel mondo.