Mensa scolastica e lamentele su facebook, a Nichelino licenziate due dipendenti

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Immaginiamo che nostro figlio trovi un insetto in una delle pietanze servite alla mensa scolastica. La notizia salterebbe rapidamente di genitore in genitore e rimbalzerebbe di bacheca in bacheca su facebook e probabilmente anche su twitter. Immaginiamo ora che a condividere il post di lamentele sia una mamma che oltre ad avere un figlio che mangia in mensa sia anche dipendente della ditta che prepara e distribuisce i pasti nelle scuole. Lamentele di un genitore preoccupato e arrabbiato per la qualità del cibo o condotta lesiva dell’immagine dell’azienda per cui si lavora? A Nichelino, in provincia di Torino, sembra prevalere la seconda ipotesi. La storia, raccontata dai quotidiani locali, è quella di Daniela Ciampa, licenziata da Euroristorazione, per aver condiviso su Facebook un post in cui i genitori si lamentavano per la presenza di un insetto nel cibo servito ai propri figli. Il licenziamento è arrivato dopo una sospensione di 5 giorni. La donna ha spiegato di aver agito da genitore e non da dipendente, ma la giustificazione non ha convinto l’azienda.


La donna, 38 anni e madre di due figli, non è stata però l’unica a perdere il lavoro per le lamentele sul social, analoga sorte è toccata anche ad una sua collega. In questo caso il post incriminato denunciava la presenza di un insetto nel pure servito in una scuola elementare e sarebbe stato condiviso sulla bacheca della lavoratrice da un parente. Spiegazione che neppure in questo caso ha fermato l’azienda dal ricorrere al licenziamento, arrivato anche in questo caso, dopo una sospensione.


La vicenda dei licenziamenti è arrivata a Roma. A sollecitare l’intervento del ministero è stato il senatore PD Stefano Esposito. Intervento arrivato visto che  l’edizione locale de La Stampa racconta di una telefonata del sottosegretario Teresa Bellanova a Enrico Ricci, il viceprefetto che guida il comune commissariato, affinché riferisse all’azienda l’invito a rivedere il provvedimento preso nei confronti delle due lavoratrici. Invito a quanto sembra declinato. Motivo? Stando a quanto si legge sul quotidiano torinese: nella pietanza non ci sarebbe stato un insetto ma una larva, presenza naturale in verdure bio. Vero o no, resta da capire quanto questo possa giustificare il licenziamento.  Spetterà al giudice decidere in merito al provvedimento, visto che entrambe le ex dipendenti sono intenzionate a ricorrere alle vie legali contro una scelta, giudicata da più parti, sproporzionata.