15 bambini in cerca di asilo

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Durante le vacanze natalizie a 15 famiglie di Longarone paese in provincia di Ve, viene recapitata una breve lettera. La firma è del funzionario comunale e il contenuto è semplice: il nido che frequentavano fino a pochi giorni prima non riaprirà più dal sette di gennaio. Così si conclude una storia che iniziava già fosca da novembre. La storia merita di essere raccontata nel dettaglio per più
motivi: intanto per dar sostengo alle di 15 famiglie che si trovano nei guai, poi perché non si tratta di una storia tanto anomala. Succedono sempre più spesso tra un appalto e l'altro, situazioni di questo tipo. L'asilo in questione era gestito dalla cooperativa padovana Cosep. Il nido che ha capienza di 30 posti, aveva quest'anno, solo 15 bambini iscritti, dato che abbiamo registrato in tante altre città. Con questi numeri la cooperativa non solo non guadagnava, ma non riusciva a coprire nemmeno le spese di gestione. La cooperativa Barchetta di carta che avrebbe dovuto subentrare tenta di ridefinire le modalità gestionali. E per le tre educatrici e i due collaboratori che lavoravano al nido, iniziano le trattative sindacali che falliscono. La Barchetta di carta proponeva di mantenere un educatore full time del vecchi staff, l'opposizione dei sindacati è stata netta, e di nuovo netta l'opposizione della cooperativa alla proposta dei sindacati di mantenere almeno due educatrici.
E...il gioco è fatto.... i bambini perdono non solo la continuità educativa, come temevano i genitori ma anche il nido. Il sindaco Menin assicura che non c'è nulla da temere e che presto il nido riaprirà forse già a fine mese. Torneremo per verificare. Nel mentre i 15 bimbi sono a spasso, forse rimarranno a casa con i nonni, se hanno la fortuna di averne qualcuno in pensione e in salute, o forse si troveranno soluzioni improvvisate, chissà... La storia è quasi tragicomica... da ricordare ogni volta che qualcuno dice che la gestione indiretta funziona tanto bene.