Il lavoro fa male (anche) ai bambini











Sono 150 milioni i bambini che lavorano in tutto il mondo. Sono tanti. E questo numero non può che far pensare. In occasione del primo maggio l'Unicef porta attenzione a questo grande problema, e lo fa come sempre, in modo gentile. Da domani saranno 1700 le piazze in cui sarà possibile comprare un'orchidea, per aiutare questi bimbi. Lino Banfi, da sempre sponsor della causa, lancia anche un bello slogan: "Ci sono milioni di bambini in pericolo. E' ora di piantarla!" Una bella iniziativa che segnaliamo con piacere. Per tutti i riferimenti potete consultare questo link. Ma ci sono altre notizie e numeri su cui riflettere. Questa notizia arriva in un giorno il cui molto si parla di lavoro. La disoccupazione in Italia, secondo l'Istat, è calata con un meno 8,6% in un anno, anche se i  dati rimangono allarmanti: tra i giovani (ragazzi tra i 15 e i 24 anni) la disoccupazione è del 36,7%. E mentre in Italia il ministro Poletti dichiara " Il Jobs Act funziona", in Francia, sullo stesso tema, "Ci si incazza!" (come mi diceva
una cara amica francese). Oltr'Alpe ci sono stati parecchi scontri: con feriti, cariche, bombe  lacrimogene e tutto il corredo della rivolta, per dire NO alla riforma del lavoro. Un altro numero su cui riflettere ce lo fornisce oggi il sottosegretario Davide Faraone, che ai microfoni di Radio Tre, spiega i vantaggi del nuovo  concorso per gli insegnanti: "E' un concorso per giovani: l'età media dei partecipanti è di 38 anni". Ma fino a quando siamo giovani? E possiamo permetterci di rischiare sul lavoro? Altro su cui riflettere. Ma ora vengo al nostro interesse comune e all'argomento del blog: i bambini. Non sto vaneggiando, tutti questi dati, riguardano direttamente e molto da vicino anche i bimbi, i nidi e le scuole. Se il lavoro minorile è un'ingiustizia evidente che scandalizza tutti, il mondo del lavoro che abbiamo costruito qui, in uno dei paesi più ricchi al mondo, non dovrebbe scandalizzare meno. Che effetto può fare ai nostri bambini un mondo fatto da mamme, papà, nonne, nonni, zii, maestri, educatori, autisti di bus, vigili e bidelli che non hanno tempo e sono tristi perché sono precari, hanno orari interrotti, hanno buste paghe incerte o ridicole, hanno diritti calpestati, non hanno nessuna garanzia per la malattia ecc ecc Che effetto può fare? Sarebbe bello vendere oltre all'orchidea per i piccoli anche, che so, il tulipano per i papà sfruttati, o la rosa, per le mamme licenziata...
Il lavoro ci ha cambiato e ha cambiato il rapporto con i bambini. Siamo più o meno costretti a cercare, come possibili soluzioni, nidi aperti la notte, la domenica e i festivi. Mentre quando sono un po' più grandi, e il grande parcheggio che spesso è la scuola chiude, scatta la corsa alla ricerca: dove sistemarli per l'estate mentre noi lavoriamo, lavoriamo, lavoriamo....Il cattivo lavoro, quello gestito da schifo, sottopagato e non tutelato fa male fa a tutti... solo che i bambini non hanno gli strumenti per difendersi. Toccherà a noi alzare la voce per i nostri e i loro diritti.