Nidi e scuole tra assunzioni e caos

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Cronaca cittadina. "C'è bisogno di investire nell'istruzione pubblica e noi abbiamo scelto di partire dall'infanzia" Racconta l'assessore di Prato Maria Grazia Gimbellotti. Il comune ha scelto di assumere a tempo indeterminato 36 tra maestre ed educatrici, per i nidi e le scuole d'infanzia cittadini, tramite un concorso (indetto in marzo e in fase di correzione). Ci saranno poi le assunzioni di 18 insegnanti a tempo determinato. Era da svariati anni, esattamente dal
1982, che Prato non assumeva in modo così massiccio "...mettere la scuola al primo posto-continua l'assessore-  è una scelta politica, certo non banale" . Ma pur con tutte queste assunzioni, il comune non ce la fa a reggere il sistema per intero, ed esternalizza a soggetti privati tramite gara d'appalto, un nido e due scuole d'infanzia. E anche questa è un scelta politica perché si poteva operare in altri modi “Abbiamo deciso di non spalmare il personale delle cooperative su tutte le strutture, ma di concentrarlo in tre, in modo da garantire la qualità dell'insegnamento, evitando così di suddividere l'orario in due fasi". Le novità per Prato non sono finite. Da settembre in alcune strutture  partirà una sperimentazione del sistema 0-6. "Fino ad ora esistevano percorsi paralleli tra nidi e scuole attigui. Da settembre si avvieranno attività comuni che garantiranno una continuità scolastica".
Un commento sulla situazione generale:  Prato come molti altri comuni di fronte ai vincoli d'assunzione ha fatto una scelta. L'ennesima "scelta locale". Purtroppo sul fronte nazionale non ci sono direttive che indichino in modo chiaro: come e quanto gestire i servizi. Mentre gli addetti ai lavori, sono con il fiato , aspettando la legge delega che regolerà una volta per tutte il comparto 0-6, ogni comune adotta strategie diverse. Tra le molte soluzioni che si stanno operando ci sono: esternalizzazioni a soggetti privati, assunzioni di dipendenti pubblici (poche), sistemi misti con personale pubblico e privato a seconda degli orari, e infine ci sono le tante e drammatiche chiusure di servizi. Intanto che il caos legislativo vige su tutto e tutti, lo Stato non sta mettendo soldi, nell'ultima finanziaria non c'è un Euro per i nidi. E mentre Renzi annunciava il 1 settembre 2014 su tutti i media: “Più nidi per tutti”, non è seguita alcuna aziona che andasse in quella direzione. Il governo ha scaricato sui comuni tutte le responsabilità. E i comuni si sono trovati nella situazione di dover far fronte ad una situazione ingestibile, come meglio poteva e come meglio credeva con risultati a volte pessimi. Non ha importanza perché questo stia accadendo, o meglio ha importanza, ma è ancora più importante prendere esattamente coscienza di due fatti: primo il Governo amministrato dal Partito Democratico non sta governando affatto e secondo le risorse pubbliche, quelle che paghiamo tutti noi, sono sprecate sfavorendo come sempre: bambini e donne.