Da oggi nelle scuole si potrà consumare il pasto da casa








D'ora in poi i bambini potranno mangiare pasti casalinghi anche a scuola. A stabilirlo è una sentenza della corte d'appello, che dopo una lunga battaglia, condotta dall'avvocato Giorgio Vecchione e da altri avvocati, ha accolto le richieste delle 50 famiglie che hanno fatto ricorso. La faccenda è iniziata tempo fa, avevamo seguito a più riprese. L'anno scorso il giudice civile aveva respinto la richiesta di un ben più folto gruppo di famiglie, questa volta la corte d'Appello ha dato ragione ai genitori.  

Cosa significa questa sentenza? "Oggi la corte d'appello ha accolto le richieste di 50 genitori torinesi- racconta Vecchione- Sarà concesso quindi a ciascun genitore di scegliere per i propri figli, frequentanti la scuola tra la refezione scolastica ed il pasto domestico". Come in che modo? "A questa domanda sarà chiamata a rispondere l'Amministrazione che dovrà attrezzarsi, affinché quanti ne facciano richiesta, possano essere messi nelle condizioni di mangiare un pasto sostitutivo, tra le mura scolastiche e nei locali adibiti a mensa".
La sentenza è un apripista a tutti i genitori che vogliano intraprendere questa strada, da Milano come a Barletta.   
A Torino il neo sindaco del M5S durante la compagna elettorale si è detto sfavorevole al pasto da casa, ma ha anche asserito che avrebbe abbassato il costo del pasto a 5 euro.
A Bologna il riconfermato sindaco Merola ha promesso maggiore trasparenza e partecipazione ai genitori. Chissà se la promessa di maggior trasparenza si potrà estendere anche ai pasti dei nidi? Visto che la mia richiesta di accesso agli atti per verificare l'offerta dell'azienda che ha appalto la forniture delle derrate alimentari è stata respinta.