Tanti educatori e troppi psicologi: parola a Alessandro Prisciandaro











"Il disegno di legge ha subito una battuta d'arresto quando il Governo Renzi è caduto. Mi auguro vivamente i lavori si riprendano quanto prima e la legge approvata in tempi snelli." Ci racconta Alessandro Prisciandaro presidente dell'associazione pedagogisti educatori italiani (APEI). La legge a cui si riferisce Prisciandaro è la 2656, la prima firmataria è l'Onorevole Vanna Iori, che abbiamo intervistato circa un anno fa. La legge punta a far chiarezza sui titoli di studio richiesti per praticare la professione di educatore. E' da anni che si tenta una definizione legislativa senza successo. E proprio quando i tempi parevano maturi, i lavori rallentano. Il testo di legge ha appianato le controversie sollevate, in buona sostanza, dagli esclusi, cioè i tanti educatori che già operavano senza laurea.

La sanatoria
Il testo è stato riscritto e si è fatta "Una grande sanatoria. Oggi è scritto a chiare lettere che nessun lavoratore potrà essere licenziato per l'applicazione della legge. Così passano tutti, anche i neoassunti, si chiederà di conseguire un titolo di laurea raggiungibile con un corso online. A seconda del riconoscimento di crediti formativi, maturati con l'esperienza diretta, si farà il calcolo dei crediti mancanti per conseguire il titolo di laurea" Spiega il presidente di Apei. Se i dubbi e le paure dei lavoratori si sono appianate, rimangono da convincere gli ultimi oppositori: "Gli psicologi, che spesso operano come educatori. Anche loro sono rientrati nella sanatoria, ma vorrebbero di più, il riconoscimento del titolo di studio con un'equipollenza univoca. Quindi la loro laurea, dovrebbe essere riconosciuta per la professione di educatore, ma non il contrario. Ma che equipollenza è questa?"
Gli oppositori
Di psicologi ce ne sono tanti in Italia e il titolo è speso in molte per diverse mansioni lavorative. "Purtroppo le cose sono molto semplici. Si tratta di pura questione di interesse. In Italia sono 50 mila gli psicologi, 50 mila persone che hanno sperato e creduto in un corso di laurea che di sbocchi lavorativi ne ha dati molti pochi. Di educatori invece ce n'è un grande bisogno. I minori stranieri non accompagnati che arrivano nel nostro paese sono tanti. Vanno accolti, vestiti, curati e educati. E ci vogliono figure professionali formate e che hanno scelto questo impiego per passione non perché non hanno potuto fare altro!"