Cosa cambia nei nidi?












Cronaca Nazionale. Il Consiglio dei ministri ha approvato, in esame preliminare, otto decreti legislativi della Buona Scuola (più precisamente l’articolo 1, comma 180, della legge 13 luglio 2015, n. 107). Le novità sostanziali si registrano sul tratto educativo 0-6 che vede un'unione dei nidi e delle scuole d'infanzia. Per la prima volta i nidi sono riconosciuti come il primo grado educativo dell'individuo. Ed è una novità grande a cui gli addetti ai lavori amministrazioni locali, associazioni, sindacati, cooperative ecc ecc hanno lavorato con costante impegno per anni. Nel comunicato stampa del governo si legge: "Il provvedimento valorizza l’esperienza educativa dalla nascita a sei anni, con l’obiettivo di dare adeguata collocazione a tale esperienza all’interno del percorso di formazione della persona. Il decreto, tenuto anche conto dell’orientamento europeo, elimina la cesura tra i due periodi dell’infanzia, fornendo indicazioni e linee guida per servizi educativi e di istruzione di qualità." Per la diffusione sul territorio nazionale di poli educativi 0-6 sono riconosciuti 229 MLN di Euro annui da parte dello Stato.
Cosa cambia?
I nidi entrano a far parte del circuito scolastico e lo Stato investe in modo continuativo. Il fondo  è infatti previsto annuo e permanente. Lo Stato ha già investito sui nidi in passato, ma l'ha sempre fatto in modo sporadico. Con risultati deludenti e prevedibili: quando i fondi c'erano i servizi aprivano e prosperavano, quando i fondi finivano, i nidi chiudevano. (leggi Report sui servizi educativi ). Il finanziamento permanente è un cambio di prospettiva politica non indifferente. Significa allargare lo sguardo, non alle necessità più urgenti, ma ad una visione in prospettiva. Il ministero dell'Istruzione tenterà la difficile coordinazione generale di tutto il sistema. Un sistema che comprende nidi e scuole d'infanzia che sono gestiti da tanti soggetti diversi e che si comportano in modi diversi a seconda del territorio. Per dare unità lo Stato prevede un Piano per Azioni Nazionale, un piano che ci auguriamo fin da ora, possa essere più efficace e meglio strutturato del Piano per Azioni e Coesione costituito per incremento dei nidi nel sud, che si è rivelato a dir poco inefficace. (Leggi intervista al Prefetto Riccio)  
Cosa cambia nei nidi? 
Si richiede la qualifica universitaria del personale (non retroattiva) e la formazione permanente di maestre ed educatrici. Saranno definiti gli standar strutturali, organizzativi e qualitativi. Almeno in teoria i nidi della Sicilia dovranno avere la stessa metratura, le medesime ore di compresenza, lo stesso rapporto numerico educatore-bambino dei nidi della Lombardia. Si uniforma il sistema e la qualità erogata. Una novità che potrà avere risvolti positivi anche per gli studiosi del settore.
Cosa cambia per i dati?
Il sistema educativo italiano potrà confrontarsi e dialogare con quello Europeo che già da anni ragiona, quasi ovunque, sul sistema 0-6. Sarà più facile studiare e capire quanti nidi ci sono in Italia, cosa offrono, quanto costano e che risultati restituiscono in termini di benessere collettivo ed educativo. Oggi il sistema educativo 0-3 è frammentato, ogni comune "legge" in modo diverso i servizi che eroga, così i dati del comune di Firenze, non sono confrontabili con quelli del comune di Cantù, paese in provincia di Como. Avere dati differenti significa non riuscire a dare une lettura del situazione generale. Avere un quadro generale del sistema significa significa capire oltre alla realtà presente, anche come intervenire, pianificare e quanto investire.
Cambia la qualità
Si individua e precisa la qualità che si vuole destinare al sistema 0-6. già da ora è previsto che il sistema del coordinamento pedagogico (la presenza di pedagogisti che coordinano il lavoro degli operatori del nido) sia diffuso in tutto il paese. L'approvazione potrebbe essere un enorme passo avanti per i nidi e una maggiore diffusione di qualità. Una qualità che è determinante per il benessere dei bambini. Seguiremo e vedremo con attenzione definizioni e attuazione.