Più parchi per tutti i bambini

BolognaNidi










Giardini e i parchi pubblici in Italia sono pochi e sono spesso trascurati. E' un tema evidente, che riguarda tutti noi e riguarda ancor più da vicino i bambini. I bambini infatti hanno bisogno di spazi aperti, gioco liberi e di stare all'aria aperta, senza troppe regole e imposizioni. Se le scuole hanno pochi cortili dove poter allenare corpo e mente anche le città hanno pochi spazi. Vediamo insieme un po' in numeri come siamo messi e quali tendenze sono in atto. 


I giochi nei giardinetti
Da almeno un ventennio i nostri parchi e i più classici giardinetti cittadini, si sono attrezzati con angoli gioco.Resistono altalene, scivoli e cavallini a dandolo, si moltiplicano quasi ovunque castelli, delle specie di strutture con corde e tubi dove si scivola, si gira su molle, ci si arrampica ci si girano cubi in legno. Scompaiono quasi del tutto le sabbiere, le giostrine che girano e le altalene a cesto. Le pavimentazioni, sono quasi sempre composte da quadrati spugnosi, color marrone, che l'UE ci ha "imposto" per motivi di sicurezza. Con le aree gioco per bambini, sono comparse quasi contemporaneamente, anche le area dei cani, sempre recintate, dove di erba non ne cresce e i cani possono correre liberi. I parchi in qualche modo si sono standarizzati, così a parte qualche diversità, gli schemi di gioco in tutt'Italia, sono simile e offrono ai bambini le stesse opportunità di svago e di prestazione atletica.
Aree verdi e spesa pubblica
Le aree verdi sono una spesa che compete ai comuni. Secondo una recente classifica di OpenPolis la città che spende di più per il verde è Venezia. Si classifica in prima posizione con una spesa pro-capite di oltre 61 mila euro annue. Sotto questa spese ci sono da conteggiare il lavoro dei dipendenti, la pulizia, e l'arredo urbano.  
In Italia
Il verde urbano occupa in media il 2,7 per cento del territorio dei capoluoghi di provincia (significa più di 550 milioni di metri quadri). Sempre in media, ogni abitante ne ha a disposizione 30,3 metri quadri. A Londra, tanto per fare un esempio, il verde pubblico occupa circa del 63% del suolo. Per verde pubblico non si intendono solo giardini e parchi ma anche aree sportive attrezzate, orti e altro...
Il verde è marcio
L'anno scorso  La Repubblica ha lanciato un'inchiesta dal titolo piuttosto eloquente Il verde pubblico è sempre più marcio che in buona sostanza denunciava le inadepienze dei sindaci rispetto agli obblighi che lo Stato impone che tra le molte cose imporrebbe un albero ogni neonato.
Un parco inclusivo
I parchi cambiano, anche se in modo lento e nell'indifferenza quasi generale, cambiano. Oltre ad aver fissato direttive nazionali da perseguire, che sono tutte da far rispettare, tra i soggetti privati c'è chi si attiva a fare. E' il caso di  UILDEM (unione Italiana lotta alla distrofia muscolare) che lancia la campagna Giocando s'impara per promuovere giochi inclusivi per tutti i bambini anche quelli con disabilità. Per sostenere il progetto basta inviare un SMS al numero 45542 per donare 2 euro o chiamare da rete fissa lo stesso numero per donare 5 o 10 euro (Avete tempo fino a mercoledì 19). Una bella iniziativa che va a collocarsi in un vuoto quasi imbarazzante, visto che i parchi inclusivi oggi in Italia sono presenti in meno del 5% dei nostri comuni.