Orari flessibili, aperture vacanziere e prevenzione degli abusi: novità in arrivo nei nidi dell'Emilia Romagna


Maggiore flessibilità e misure di prevenzione e contrasto dei maltrattamenti. Sono queste le due maggiori novità introdotte dalla Direttiva in materia di requisiti strutturali e organizzativi dei servizi educativi per la prima infanzia. Il testo, ottenuto oggi il parere favorevole della Commissione Assembleare, sarà approvato in giunta entro la fine di ottobre. Intanto laGgiunta ha dato il via libera all’assegnazione dei fondi per il 2017: oltre 7,3 milioni di euro che saranno distribuiti su tutto il territorio emiliano romagnolo.
Soddisfatta la vice-presidente e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini. “Garantire la continuità dei servizi per la prima infanzia è una priorità – ha sottolineato, spiegando che con le risorse trasferite ai comuni sarà assicurata l’organizzazione dei servizi.  - La nuova direttiva sull'organizzazione e il funzionamento- ha spiegato la vicepresidente-  conferma l'interesse della Regione Emilia-Romagna per asili nido di qualità, dove ai bambini sia garantito il benessere e la possibilità di sviluppare al meglio le proprie capacità e potenzialità.
 Flessibilità organizzativa- La direttiva apre ampi spazi di flessibilità. Le diverse strutture avranno, infatti, la possibilità di stare aperte dalle 7 alle 19,30 e di prevedere l’apertura anche il sabato e durante le vacanze natalizie e pasquali. Una novità questa destinata – come già avvenuto in altri contesti – ad aprire un vivace dibattito.
Prevenzione dei maltrattamenti . La novità forse più significativa riguarda la prevenzione di maltrattamenti e abusi dovuti a condizioni di stress o inadeguatezza al proprio lavoro da parte del personale che lavora a stretto contatto con i bambini. La direttiva stabilisce che i gestori, pubblici o privati, delle strutture educative definiscano un Piano specifico finalizzato alla prevenzione, valutazione e gestione del rischio stress da lavoro, nel quale devono essere indicate esplicitamente le misure e gli strumenti messi in campo per garantire ai bambini e alle loro famiglie la massima tutela. Tra questi, rientrano la formazione, il lavoro di gruppo, il raccordo costante con il Coordinamento pedagogico territoriale e, laddove emergano segnali di disagio psicologico, un supporto specialistico al personale da concordare con le Aziende sanitarie.
Cucine interne per i più piccoli - Un’altra novità e novità riguarda l’obbligo della preparazione interna alla struttura, in cucine attrezzate, dei pasti per i bambini dai tre ai nove mesi di età.
Confermati i rapporti numerici personale-bambini - La direttiva conferma il rapporto numerico tra personale e bambini  che, lo ricordiamo, è di 1 a 5 per la fascia 3-12 mesi, non più di 1 a 7 tra i 12 e i 36 mesi nel tempo pieno e massimo 1 a 8 nel tempo parziale.
Sezioni eterogenee - La nuova direttiva prevede la possibilità di organizzare, oltre alle classiche sezioni omogenee per età,  sezioni miste per favorire la relazione tra bambini di età diverse.
Piccoli gruppi educativi e spazi per bambini – La direttiva conferma le disposizioni relative a servizi domiciliari e servizi integrativi. I “piccoli gruppi educativi” - integrati nel sistema regionale tramite l'autorizzazione al funzionamento e la messa in rete con i coordinatori pedagogici -continueranno a poter essere avviati in famiglia, in casa dell'educatore, nei luoghi di lavoro e potranno accogliere fino a un massimo di 7 bambini, oppure 8, nel caso in cui non vi sia la presenza di bambini di età inferiore a 1 anno. Per gli spazi per bambini, servizi integrativi che possono essere frequentati anche con la presenza dei famigliari, il rapporto tra educatori e bambini continuerà ad essere di 1 a 8 nella fascia 12-36 mesi, 1 a 9 tra 18 e 36 mesi, 1 a 12 tra 24 e 36.
Educatrici laureate - . La normativa conferma il requisito della laurea come titolo di studio per le educatrici.
Le risorse  In attesa che il testo del provvedimento  venga approvato, la Giunta regionale ha licenziato la proposta di riparto dei fondi per il 2017 destinati al sistema educativo emiliano-romagnolo per la fascia di età 0-3 anni. Lo stanziamento complessivo supera i 7 milioni e 300mila euro, in larga parte finalizzati alla gestione dei servizi per la prima infanzia (6.394.564 euro); le rimanenti risorse - 909.720 euro -  sono invece destinate a sostenere la qualificazione del sistema dei servizi, attraverso la funzione del coordinamento pedagogico (550.000 euro) e la promozione di iniziative di formazione del personale (359.720euro). I contributi saranno assegnati dalla Regione direttamente ai Comuni e alle associazioni tra gli stessi  e ripartiti in base al numero dei bambini iscritti ai servizi educativi. Bologna  riceverà 2 milioni 72 mila euro; Modena 1 milione 131 mila; Reggio Emilia 1 milione; Parma 768 mila; Piacenza 304 mila; Ferrara 479 mila; Ravenna 648 mila; Forlì-Cesena 529 mila; Rimini 369 mila.