Un nido dentro al carcere


Biobab







Cronaca Bambina. E' un nido alle porte di Milano. Ha begli ambienti colorati, un orto dove i piccoli coltivano e imparano a distinguere i frutti e le verdure per forme, colori, e sapori. Ha un bel cane Bovaro del Bernese, di nome Artù, per fare pet therapy e ci sono anche cavalli allevati nel maneggio limitrofo. Qui c'è
un atelier creativo, un laboratorio per esperimenti scientifici e uno spazio teatrale. Insomma non manca niente, anzi, c'è proprio tutto quello che ci si potrebbe aspettare in un nido all'avanguardia e di nuova generazione. Ma al nido Blubaobab è qualcosa di davvero diverso e unico... si, perché il nido si colloca all'interno, non in una fattoria, o in una bella via del centro città, ma in un carcere. Il carcere più famoso e "alternativo" d'Italia quello di Bollate. E' gestito dalla cooperativa sociale Stripes  e ha dovuto cambiare più volte per poter vivere e consolidarsi nel territorio. La sua storia la spiega il direttore del carcere Massimo Parisi "Nasce come nido aziendale per il personale che vi lavora." Tra polizia e amministrazione sono 480 i dipendenti impiegati "All'inizio- continua in direttore- avevamo pochi iscritti, così abbiamo pensato di aprirlo alla cittadinanza e alle liste comunali. Le iscrizioni dopo un periodo iniziale sono arrivate e sono state tante. Qualche mese fa abbiamo scelto di aprirlo anche ai figli della mamme detenute." E così si avvia un progetto unico in Italia.
Oggi gli iscritti sono 24 e 2 sono figli di mamme detenute. Per loro l'inserimento funziona al contrario, non sono le mamme ad andare al nido, ma sono le educatrici a conoscere i bambini in carcere. Una volta al nido tutti i bambini sono coinvolti in un'offerta pedagogica mirata alla sostenibilità e all'integrazione.