Oggi come 50 anni fa, la scuola continua a bocciare i più poveri


 
BolognaNidi














Oggi è la giornata dei diritti dei bambini. I diritti sono scritti in una carta (leggi qui) che si articola in oltre 50 articoli. La “prima firmataria” della carta è Eglantyne Jebb crocerossina britannica che nel 1919, con la sorella Dorothy, istituì Save the Children. La carta riconosce il bambino come individuo e con tanti diritti quali la saluta, il benessere, lo studio, la libertà d’espressione e di pensiero. Il bambini hanno anche i diritti di essere difesi dai grandi e di non essere sfruttato, difeso in caso di guerra, ma anche il diritto a vivere con i propri genitori e via così... Quasi tutti i paesi del mondo hanno sottoscritto la carta. Ad oggi però la carta non ha validità legale ma si tratta di un’impegno morale.

I diritti dei bambini nel mondo Nel mondo molti di questi diritti fondamentali non sono rispettati. I minori vivono in guerra, vivono lontano dai genitori, non sono curati, non hanno abbastanza da mangiare e sono sfruttati in molti e modi e anche sessualmente.
I diritti in Italia nel nostro paese, che è pur sempre uno dei paesi più ricchi al mondo, oggi i bambini che vivono senza tanti diritti e in povertà assoluta sono tanti. La recessione economica ha colpito soprattutto i più piccoli. Le famiglie che vivono in condizioni di povertà assoluta sono cresciute cinque volte in soli dieci anni (dal 2% del 2006 al 9,9% del 2016). Il numero totale dei minorenni in questa condizione è raddoppiato tra il 2009 e il 2016 raggiungendo quasi la cifra straordinaria di 1.300.000.
I bambini poveri sono sempre più poveri I bambini nati all’interno delle famiglie più fragili come le famiglie numerose, quelle con genitori giovani, le famiglie operaie colpite dalla chiusura delle fabbriche e/o di recente immi-grazione, sono quelle che versano in situazioni più preoccupanti. Versano in povertà assoluta 4 famiglie su 10 di origine straniera con bambini. Il bacino delle povertà estreme si è andato ingrossando in tutt’Italia. La fascia del disagio si è andata estendendo a un numero crescente di famiglie del ceto medio. Nel 2016 vivevano in condizioni di povertà relativa (quindi con livelli di spesa inferiori alla media nazionale) ben 2.300.000 bambini e ragazzi.
Save the children e Treccani, a pochi giorni dalla giornata dei diritti dei bambini, hanno pubblicato il VIII Atlante dell’infanzia a rischio: lettera della scuola. “A cinquanta anni dalla scomparsa di Don Lorenzo Milani, che ha lottato perché i suoi studenti non fossero svantaggiati per la loro condizione economica, le diseguaglianze sociali continuano a riflettersi sul rendimento scolastico degli alunni”. Secondo PISA 2015, in Italia nelle scuole con l'indice socioeconomico (ESCS) più basso viene bocciato più di 1 alunno 15enne su 4 (27%); nelle scuole con l'indice più elevato solo 1 su 25 (4%). La mappa mostra come nel nostro Paese il fattore socioeconomico condizioni il tasso di ripetenze assai più che nella media dei Paesi OCSE (quasi 9 punti in più). La strage dei poveri continua. Sono passati 50 anni dalla pubblicazione della lettera di una professoressa e la priorità, oggi come allora, rimangono i bambini poveri e la diseguaglianze sociali e ancora oggi si riflettono sulla scuola, l’istituzione che più di ogni altra dovrebbe creare mixer sociale e dare opportunità a tutti.