Rette ai nidi e alla scuole d'infanzia: a Bologna si cambia

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Cronaca Bambina. Lo Stato ha stanziato le risorse per "nutrire" e far vivere il sistema integrato 06. A pochi giorni di distanza la vicepresidente alla Regione Emilia-Romagna Elisabetta Gualmini annuncia di voler contenere le rette dei nidi. E ieri il comune di Bologna ha annunciato di voler procedere con una nuova rimodulazione tariffaria. La modifica che non riguarderà solo i nidi ma andrà anche a toccare i servizi extra e le scuole dell'infanzia. Palazzo D'Accursio annuncia una riduzione complessiva di 600mila Euro che riguarderà quasi tutte le famiglie, 8000 utenti su 9000 circa. 
Asilo nido “Dal nuovo sistema sarà eliminata la tariffa zero collegata al solo Isee e sarà introdotta una tariffa minima per tutti i servizi- spiega il Comune- modulata rispetto al numero delle fasce e rispetto alla tariffa massima applicabile” Per la modulazione delle rette saranno considerati anche altri indicatori: quali fragilità sociale o il contributo al sostegno reddito. Così che tutti i soggetti pubblici che si occupano delle famiglie, entrano in dialogo e relazione per una più corretta valutazione della retta da attribuire. L’esenzione totale avrà per ogni caso un’istruttoria diversa. Per quei servizi che già prevedono esenzioni legati a condizioni individuali (disabilità, affido, tutela) e sconti per particolari condizioni del nucleo familiare (pluriutenza, genitore solo, presenza di un disabile), questi aspetti vengono confermati anche nella nuova disciplina. Le fasce tariffarie saranno più scaglionate e graduali. Il risparmio, riguarderà tutte le famiglie ma sopratutto le famiglie con fascie isee comprese tra i 10 e i 25 mila euro, pari a quasi la metà degli attuali utenti.    
Non solo nidi Il futuro assetto tariffario non riguarderà solo i nidi ma anche l'assistenza al pasto, il pre e il post scuola e i servizi di trasporto scolastico che saranno uniformate e portate a 20. Alla scuola d'infanzia comunale si introduce una retta (ad oggi non è prevista). Nulla nella realtà dovrebbe cambiare per le tasce delle famiglie, infatti la tariffa che oggi è prevista per la refezione, si trasforma in tariffa di frequenza. "La somministrazione dei pasti, fruita all’interno della scuola, non sarà più soggetta a una contribuzione autonoma ma sarà inscindibile al servizio stesso per le sue finalità educative" spiegano sempre da Palazzo d'Accursio. Il nuovo impianto dovrà essere votato in Consiglio, mentre la Giunta con un’ulteriore delibera fisserà entro l’anno le nuove tariffe.