Legge Iori approvata. Quando Davide batte Golia

BolognaNidi
















Cronaca Bambina. Non succede tutti i giorni che una legge, partita dalla volontà popolare, prenda vita, arrivi a destinazione e venga anche approvata. Anche se le cose non sono andate esattamente tutte lisce, anche se il testo di legge, si è trasformato in un emendamento (alla legge di bilancio), il fatto rimane comunque positivo e un grande successo. Un successo che mette in evidenza le difficoltà e le piccole miserie dei nostri politici, ma che sottolinea anche le capacità politiche di tanti cittadini volenterosi quando riescono a unirsi. Il successo porta un nome singolo ed è quello di Vanna Iori. La Deputata del Partito Democratico che davvero in modo caparbio ha portato "a casa" un risultato sospirato da tanti educatori, oltre 200mila. E se è vero che l'impresa ha un nome singolo, il successo è collettivo ed dovuto alle tante associazioni e persone che hanno lavorato e lottato affinché gli educatori abbiano un titolo di laurea e siano riconosciuti come professionisti.


La foto

L'Onorevole Iori scatta una fotografia alle sette del mattino appena la legge viene approvata alla V camera. Con un sorriso stanco e soddisfatto annuncia agli educatori di tutt'Italia "Ce l'abbiamo fatta!"

L'unione fa la forza
 
Il 4 dicembre a Roma si è svolta una manifestazione che ha portato in piazza, per la prima volta, educatori e pedagogisti. Educatori  e pedagogisti chiedevano che la legge venisse approvata subito! Un post a firma di Gian Vincenzo Nicodemo, educatore attivo e partecipe, ben descrive l'atmosfera di quel momento (leggi qui) e la sensazione di un profondo mutamento in atto.... "Eravamo 4 sfigati su Fb ora abbiamo fatto il salto: siamo stati percepiti e ci siamo percepiti come ceto sociale" 
Quel giorno a Roma senza preamboli educatori e pedagogisti hanno chiesto ai senatori "Chi blocca la legge Iori? Vogliamo sapere i nomi!" A quel punto tutti gli emendamenti che bloccavano la legge sono scomparsi subito, come neve al sole. Ma i tempi erano stretti e gli iter burocratici non hanno consentito al testo di legge di essere approvato. Cosa fare? Il piano B era già bello che pronto: la legge è stata riassunta in alcuni articoli e inserita nella legge di Bilancio. Dopo il comma 115 seguono articoli per riconoscere, precisare e valorizzare il ruolo di educatori e pedagogisti.  I principi base sono comunque rimasti integri.

La voce del presidente Apei

Contatto un altro nome singolo, di questa storia collettiva, Alessandro Prisciandaro presidente Apei. E' semplicemente felice "sono in tantissimi a chiamarmi oggi. Telefonano commossi, piangono ed è bellissimo! La nostra è stata una lotta lunghissima, durata quasi un decennio. La differenza, devo dire l'ha fatta anche fb perché, tramite questo mezzo, siamo riusciti a raggiungere tantissime persone in pochissimo tempo." E sottolinea "Il momento davvero unico che ha fatto la differenza l'abbiamo vissuto tutti insieme il 4 dicembre, quando ci siamo trovati in piazza, ci siamo guardati e ci siamo riconosciuti:  noi siamo educatori e pedagogisti, insieme possiamo fare la differenza! Abbiamo chiamato i senatori che non ritiravano gli emendamenti uno per volta e davanti a tutti gli abbiamo chiesto: chi blocca la legge Iori? "  
  

Infine una domanda

Alla vigilia di questo bellissimo successo, partito e voluto dalla partecipazione, c'è una domanda che credo sia utile e necessario farci: ma se non fossimo alla vigilia delle elezioni 200 mila educatori sarebbero riusciti a far valere i propri diritti?