Nidi a Natale? "Così i bambini perdono un tempo carico di significati" Parola a Micol Tuzi

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Intervista a...In questi giorni si è molto discusso rispetto ai nidi aperti a Natale. L'apertura "straordinaria" durante i festivi è resa possibile dalla nuova legge (leggi qui) voluta dalla Vicepresidente delle regione Emilia Romagna Elisabetta Gualmini. La legge consente maggiore flessibilità sia per organizzare il calendario annuale che per regolare l'orario giornaliero. E in realtà, non c'è molto di nuovo sotto il sole, perché sono già tanti i nidi privati in convenzione che offrono queste possibilità. Anche a Bologna ci sono servizi aperti a calendari e orari flessibili,con profonde differenze qualitative. (leggi qui). Nei fatti, la nuova legge, porta attenzione ad un tema vecchio e molto delicato da affrontare che si sposta tra i diritti del lavoro e i diritti dei bambini. Per capire meglio abbiamo incontrato la pedagogiste delegata rsu cgil per il comune di Bologna Micol Tuzi.

Molta polemica ha suscitato la possibilità di apertura dei nidi nel periodo natalizio. Quali sono i diritti dei lavoratori neo genitori?  

Per sintetizzare possiamo dire che i lavoratori che hanno contratti "vecchi" sia impiegati nel pubblico che nel privato hanno tutele precise. Sopratutto rispetto alla maternità, grazie alla vecchia legge 300 dello statuto dei lavoratori regola tutti i diritto del lavoratore dal diritto allo sciopero alla maternità, che prevedeva l'astensione dal lavoro per almeno 5 mesi. Questi 5 mesi d'obbligo ed erano pagati totalmente. Poi si può chiedere un periodo facoltativo di maternità più o meno pagato rispetto al tipo di lavoro.

E per i nuovi contratti che tutele ci sono?
Prima di rispondere sulle ultime novità introdotte dal Jobs Act dobbiamo fare un po' di storia.

Qual'è la prima tappa delle storia?
Il 1996. In quella data e sotto un governo di sinistra c'è il primo grande cambiamento il Ministro Tiziano Treu (governo Prodi) introduce delle sostanziali modifiche alla contrattazione, che ricordiamo sotto il nome di "pacchetto Treu". Il pacchetto introduce nuovi tipi di contratto atipici e temporanei come i contratti co.co.co. Qualche tempo dopo viene approvata la legge Biagi che amplia ancora le possibili forme di contratto come il Jobs charing, Jobs on call e via discorrendo. Poi il Governo Renzi  con il Jobs Act ha praticamente azzerato i diritti dei lavoratori che oggi sono licenziabili anche senza giusta causa dal datore di lavoro con solo 24 mesi di busta paga, compresi i soggetti più deboli come le  madri ad esempio o le madri di figli con problemi di salute.

Facciamo l'esempio di un genitore con un figlio con handicap che tutele?
Con i nuovi contratti praticamente nessuna. Se il datore di lavoro assume una donna che ha un figlio, faccio un esempio autistico, che è un soggetto che deve essere particolarmente seguito, non ha alcune garanzia di mantenere il lavoro. Con 24 mesi di mensilità il datore mi può lasciare a casa.    

Sono previste tutele per orari di lavoro o per i turni notturni?
No. Se sono una oss (operatore socio sanitario) e lavora in una casa di cura per anziani, faccio un esempio, se il datore di lavoro me lo chiede dovrò fare i turni di notte, senza nessuna possibilità alternativa. Per questo con la cgil, sindacato con cui sono stata eletta dirigente nazionale, abbiamo lavorato alla scrittura della Nuova carta dei diritti del lavoratore che è un disegno di legge popolare che ha raccolto oltre 3 milioni di firme ed è deposita agli atti. (leggi qui) Purtroppo al momento giace in qualche cassetto dimenticata dai nostri politici...

La nuova carta dei diritti prevede tutele specifiche per i lavoratori genitori? 
L'articolo 9 è incentrato proprio sul tema della genitorialità. L'ho scritta in collaborazione del direttivo nazionale cgil ed è incentrata proprio sul diritto di scelta del tempo da trascorrere in famiglia.

Nidi aperti a Natale come li vede?
Il Natale è un periodo speciale dell'anno, così come l'infanzia è un momento speciale della nostra vita. Il Natale è un momento significativo nella nostra cultura, al di là del fatto, dall'essere o meno cattolici. Tutti noi adulti ricordiamo questo momento come un periodo carico di magia, di attesa, di preparazione in famiglia, un momento in cui si sta insieme, si cucinano cose speciali...E' un rito di cui abbiamo bisogno sopratutto durante l'infanzia. Siamo certi di voler togliere il diritto del bambino a trascorrere un tempo così carico di significati simbolici, dalla loro vita? Non sarebbe preferibile avviare migliori politiche di conciliazione e consentire ai genitori di passare più tempo con i loro bambini in famiglia?