Certificato medico per il rientro al nido. Parola al pediatra

BolognaNidi.













Parola a… In questi giorni sono stati tanti i commenti rispetto ai certificati medici per la riammissione dei bambini al nido. (leggi qui) Molte educatrici si sono lamentate dell'abolizione del certificato e un padre ci ha scritto una lettera a favore dell'abolizione. (leggi qui) Certificato, si, o certificato no? Qual è la cosa migliore per i bambini? Oggi abbiamo incontrato la dottoressa Antonella Campanile di Bologna per ascoltare il parere della pediatra.



Dottoressa cosa ne pensa dell'abolizione del certificato medico per il rientro a scuola?

Intanto è bene dire che a scuola il certificato era necessario solo dopo 5 giorni conseguitivi di malattia. Solo al nido era necessario dopo la dimissione da parte delle educatrici.

E quindi?

Quindi anche quando il certificato era obbligatorio c'erano tante possibili scappatoie.

Ad esempio?

Se il bambino aveva la febbre alle sei di sera e il genitore era intenzionato a mandarlo comunque al nido, lo riempiva di tachipirina e il gioco era fatto. Così anche se si ammalava durante il fine settimana.

Insomma anche con l'obbligo la scappatoia era possibile?

Certo. Se manca il buon senso c'è poco da fare. Purtroppo il buon senso manca spesso ma questo è un altro discorso.

Cosa dovrebbe suggerirci il buon senso?

Tante cose. Il bambino malato che torna a scuola, quindi in comunità, non sta bene e mette a rischio benessere e la salute degli altri.

Le cose sono peggiorate da quando non c'è più l'obbligo di certificare?

Ho lavorato per anni al pronto soccorso e solo da un anno pratico la libera scelta. Su questo punto mi sono confrontata con diverse colleghe che operano da 15, 20 anni. Dalle risposte che ho ricevuto direi che non è cambiato molto. Se i contagi fossero molto aumentati, i nostri studi, avrebbero dovuto riempirsi più che mai. Non è stato così.

In una lettera un padre ci scrive che ci sono pediatri che certificavano senza visitare. A lei risulta?

Francamente no, non conosco colleghi che facciano certificati tanto alla leggera. Ad ogni modo è bene sottolineare che anche noi medici possiamo essere ingannati.

Come?

Se visito un bambino con febbre, a cui è stata data la tachipirena e non presenta altri sintomi di malessere, visitandolo lo troverò sano.

Chi sono i genitori più in difficoltà oggi?

Spesso i liberi professionisti che, tra mille difficoltà, tendono a rimandare i bambini a scuola o al nido, il prima possibile.

Molte educatrici, commentando i nostri post, lamentano contagi continui.

Chi lavora con i bambini è soggetto a continue malattie. Anche noi pediatri, ma questo è perfettamente nella norma.

Secondo lei come si potrebbe disincentivare il rientro precoce al nido?

Personalmente credo che una norma, anche molto stringente, non possa fare davvero la differenza. Ci vorrebbe molta educazione sanitaria seria e diffusa.

Ha lavorato tanti anni al pronto soccorso. Secondo lei i genitori oggi sono molto in ansia?

I genitori si dividono principalmente in tre categorie. C'è chi è molto ansioso, chi gestisce bene l'ansia e chi invece è troppo poco ansioso. Ci vorrebbe equilibro e buon senso. E si dovrebbe tentare di vivere bene e in modo sereno anche per restituire serenità ai bambini.