Scuola d'infanzia: quando la mamma picchia la maestra


BolognaNidi








Cronaca Bambina. La maestra RB ha 35 anni e lavora alla scuola d’infanzia dell'istituto comprensivo Edmondo De Amicis a Succivo in provincia di Caserta. E se l'è vista brutta lunedì scorso, quando, la mamma della sua piccola alunna di 4 anni, l'ha malmenata per futili motivi.

Cosa è successo?
Intorno alle 16.15 il padre va a prendere la figlia che pare piagnucolasse perché la maestra l’aveva ripresa mentre stavano facendo degli esercizi di scrittura come avrebbe dovuto. Il genitore è molto alterato. Dopo uno scontro verbale con la maestra è allontanato da scuola. L’uomo racconta l’accaduto alla moglie che l’aspetta fuori. Quest’ultima rientra a scuola va diretta in sezione e si avventata sulla docente. La aggredisce sotto gli occhi di due mamme e degli alunni presenti. Lo fa senza proferire parola, senza chiedere spiegazioni, senza tentare di avviare un dialogo, o un confronto. La prende per il collo e le sbatte la testa ripetutamente contro il muro. La docente scappa fuori dall’aula. La madre la insegue e continua ad inveire a lungo. Sul posto giungono prima i responsabili dell’istituto, poi un’ambulanza del servizio 118. Questa, in sintesi, è la ricostruzione che fa il quotidiano Il Mattino.
Violenza generata dall'ansia?
La pedagogia ci insegna come gli adulti-educanti dovrebbero saper accogliere le frustrazioni dei bambini. Frustrazioni che sono tante e si consumano fin dalla più tenera età. Non si può sempre aiutare i bambini e non si può sempre intervenire. Anzi sono molti gli esperti, tra le quali Maria Montessori, che raccomandano di intervenire il meno possibile: facendo fare ai bambini da soli. 
Educare agli errori
"Fare da soli" significa sempre e comunque sbagliare! Essere in grado di sbagliare e saper accogliere gli errori è forse il più grande insegnamento che possiamo dare ai bambini. E noi adulti dovremmo essere in grado, per primi, ad accogliere errori e frustrazioni, nostri e altrui. Se non riusciamo, in questo difficilissimo compito, i risultati per i piccoli, potrebbero essere rovinosi fino ad arrivare a estremi assurdi. E il primo "educatore naturale" è sempre il genitore. Gli esperti dell'educazione come insegnanti, educatori o pedagogisti possono solo completare e allargare. Un genitore "troppo in ansia" e che non sa accettare le frustrazioni del figlio potrebbe arrivare anche a picchiare... potrebbe! (Leggi intervista "la scuola di fallimento") Per fortuna sono rari i casi a cui si arriva a questi estremi, anche se c'è molta enfasi attorno al tema. 
Violenza e scrittura
Ma al di là della pedagogia e delle possibili motivazione, direi che i fatti si commentano da soli. Si tratta di violenza. Si tratta di un’esplosione di rabbia incontrollata. Una violenza, magari covata nel tempo, che non può essere giustifica in alcun modo. Ma ho una domanda che rimane fissata tra i tanti pensieri che una notizia del genere può generare ed è:  perché alla scuola d’infanzia si fa lezione di scrittura?