Buon compleanno a tutte le scuole d'infanzia



BolognaNidi











Cronaca Bambina Qualche giorno prima dell'inizio della primavera, il 18 marzo del 1968, si è approvata la legge 444 che ha istituito la Scuola Materna pubblica statale in Italia. Sono passati 50 anni e il Miur intende festeggiare questo significativo compleanno. Prima del '68 le materne erano gestite da ordini religiosi e in qualche contesto dai comuni. La legge ha cambiato molte cose: ha generalizzato la scuola ovunque, ha modificato l'offerta educativa e ha anche cambiato le abitudini delle famiglie. E se è vero che in Italia abbiamo ancora pochi nidi, è anche vero, che siamo uno dei paesi dell'Europa con più scuole materne. Andiamo a scoprire tutte queste cose più da vicino.


Scuola materna: cosa c'era prima?

L'approvazione della legge stabilisce che lo Stato partecipa alla formazione dei suoi piccoli cittadini, compresi tra i tre e i sei anni, offrendo scuole, che non sono però obbligatorie. Fino al 1968 le materne erano prevalentemente offerti da istituti privati religiosi e offrivano ai bambini servizi di accudimento. Erano spesso servizi caritatevoli, finanziati da privati e spesso basati sulla generosità di poche famiglie facoltose. Erano destinati ai più poveri e bisognosi, a cui veniva offerta assistenza sanitaria, cura, igiene, un luogo caldo e un pasto tutti i giorni. Questi centri dell'infanzia, nati attorno alla fine del settecento, si sono evoluti nel tempo prestando sempre più attenzione al benessere del bambino e offrendo anche momenti di svago e gioco. 

La scuola materna pubblica

Nel tempo si sono affianca le prime scuole pubbliche a gestione del comune. Circa agli inizi del 900. Bologna è stata tre le prime città ad offrire le scuole materne pubbliche, grazie all'intervento del sindaco Francesco Zanardi e dell'assessore Mario Longhena che fin da subito sono stati attenti a questioni pedagogiche educative. C'erano già scuole materne di grande qualità come quelle di Ferrante Apporti, o quelle organizzate delle sorelle Agazzi, solo per citarne qualcuna. 

Scuola materna statale: cosa cambia? 

L'apertura del sistema scolastico statale ha aggiunto un importante tassello a quello che già era presente sul nostro territorio. L'intervento dello Stato generalizza l'offerta e ha offerto un servizio pubblico per tutti uguale, da nord come a sud. Stabilisce per la prima volta, sempre in modo generale, come deve essere fatta una scuola, cosa deve offrire ai bambini che la frequentano, in che orari rimane aperta e con quale calendario annuale. 

La scuola materna statale è per tutti gratuita 

Si offre ai bambini la possibilità di frequentare, fin dalla prima infanzia, un luogo aperto a diversi ceti sociali. Ma non cambia solo questo. L'apertura della scuola materna prima, e i nidi subito dopo, nel 1971, cambiano profondamente e in modo indiretto la vita di molte famiglie. 

Le donne possono tornare prima al lavoro e il tempo della gestione famigliare viene condivisa anche con il marito o altre figure di riferimento. Il tutto avviene a piccoli passi e l'evoluzione è ancora in atto, come ci dimostrano tanti studi, ma è pur vero che il primo grande impulso è partito da qui.

Una rivoluzione anni '70. Alcune tappe 

La legge sulla scuola materna è del '68, la legge sulla scuola  è del '69, le legge sui nidi d'infanzia '71, la legge sulla maternità sempre del '71, legge sul divorzio '74, sulla famiglia '75, e sull'aborto '78. A questo tour di leggi si affiancano la tante "scoperte" intraprese dalla pedagogia che inizia a divulgare il suo sapere. Cambia il modo di considerare il bambino, la donna la famiglia, l'educazione e il lavoro.

Ma la scuola materna: cosa insegna?

Dal '68 ad oggi la materna ha avuto tanti diversi aggiustamenti. Nel 1992 diventa scuola d'infanzia, spostando l'accendo del focus dalla cura "materna" al soggetto educato, il bambino. Nel 2012 sono state riscritte le linee guida. I Piccoli in questo segmento di formazione dovrebbero gettare  le basi delle competenze sociali più importanti.  

La scoperta del sé e degli altri, scoperta già iniziata al nido, che qui prosegue e si consolida per tutto l'arco della vita. Qui il piccolo impara a riconosce le differenze tra se e gli altri, a riconoscere ed esprimere i sentimenti. A queste scoperte si affiancano le prime conoscenze dei diritti e dei doveri per la convivenza con gli altri.

Il corpo e il movimento

Il bambino impara ad essere autosufficiente nella cura del corpo. Impara ad affinare i movimenti che si fanno sempre più precisi. Impara anche a individuare, a collocare e rappresentare se stesso anche attraverso il corpo. Impara a gestire lo spazio nel confronto con gli altri.    

Immagini suoni e colori

I bambini sviluppano interesse alle arti figurative, musicali e di rappresentazione. Imparano ad esprimersi con le parole, con il disegno, con la manipolazione e attraverso la musica. Diventano capaci di formulare e realizzare attività creative da soli e con gli altri. Esplorano materiali diversi, i primi alfabeti musicali e le possibilità offerte dalla tecnologia per esprimersi.

Il linguaggio la comunicazione

Sviluppano la padronanza della lingua italiana ed arricchiscono il proprio lessico. sono invitati a raccontare, inventare, comprendere storie e narrazioni. Confrontano lingue diverse e apprezzano il linguaggio poetico. Formulano le prime ipotesi di simbolismo e di lingua scritta.

Il mondo che ci circonda 

Attraverso le esperienze i bambini sono educati a: confrontare, raggruppare ordinare secondo criteri diversi. Collocare sé stessi e gli oggetti nello spazio, seguire un percorso sulla base di indicazioni. Imparano a collocare eventi nel tempo. Osservano anche fenomeni naturali e organismi viventi della natura formulando ipotesi, cercando soluzioni e spiegazioni, utilizzando un linguaggio appropriato.

Quest'anno il Miur festeggia la scuola d'infanzia

Tra il 17 e il 24 marzo 2018 è previsto almeno un evento culturale e pedagogico in ogni capoluogo di regione che comprenda i tre principali soggetti dell'intero sistema delle scuole d'infanzia: paritarie quindi scuole private e scuole offerte dagli Enti e le scuole statali. Ne daremo informazione successivamente una volta definiti date e appuntamenti.


Laura Branca






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Cronaca Bambina Qualche giorno prima dell'inizio della primavera, il 18 marzo del 1968, si è approvata la legge 444 che ha istituito la Scuola Materna pubblica statale in Italia. Sono passati 50 anni e il Miur intende festeggiare questo significativo compleanno. Prima del '68 le materne erano gestite da ordini religiosi e in qualche contesto dai comuni. La legge ha cambiato molte cose: ha generalizzato la scuola ovunque, ha modificato l'offerta educativa e ha anche cambiato le abitudini delle famiglie. E se è vero che in Italia abbiamo ancora pochi nidi, è anche vero, che siamo uno dei paesi dell'Europa con più scuole materne. Andiamo a scoprire tutte queste cose più da vicino.






Scuola materna: cosa c'era prima?


L'approvazione della legge stabilisce che lo Stato partecipa alla formazione dei suoi piccoli cittadini, compresi tra i tre e i sei anni, offrendo scuole, che non sono però obbligatorie. Fino al 1968 le materne erano prevalentemente offerti da istituti privati religiosi e offrivano ai bambini servizi di accudimento. Erano spesso servizi caritatevoli, finanziati da privati e spesso basati sulla generosità di poche famiglie facoltose. Erano destinati ai più poveri e bisognosi, a cui veniva offerta assistenza sanitaria, cura, igiene, un luogo caldo e un pasto tutti i giorni. Questi centri dell'infanzia, nati attorno alla fine del settecento, si sono evoluti nel tempo prestando sempre più attenzione al benessere del bambino e offrendo anche momenti di svago e gioco. 


La scuola materna pubblica


Nel tempo si sono affianca le prime scuole pubbliche a gestione del comune. Circa agli inizi del 900. Bologna è stata tre le prime città ad offrire le scuole materne pubbliche, grazie all'intervento del sindaco Francesco Zanardi e dell'assessore Mario Longhena che fin da subito sono stati attenti a questioni pedagogiche educative. C'erano già scuole materne di grande qualità come quelle di Ferrante Apporti, o quelle organizzate delle sorelle Agazzi, solo per citarne qualcuna. 


Scuola materna statale: cosa cambia? 


L'apertura del sistema scolastico statale ha aggiunto un importante tassello a quello che già era presente sul nostro territorio. L'intervento dello Stato generalizza l'offerta e ha offerto un servizio pubblico per tutti uguale, da nord come a sud. Stabilisce per la prima volta, sempre in modo generale, come deve essere fatta una scuola, cosa deve offrire ai bambini che la frequentano, in che orari rimane aperta e con quale calendario annuale. 


La scuola materna statale è per tutti gratuita 


Si offre ai bambini la possibilità di frequentare, fin dalla prima infanzia, un luogo aperto a diversi ceti sociali. Ma non cambia solo questo. L'apertura della scuola materna prima, e i nidi subito dopo, nel 1971, cambiano profondamente e in modo indiretto la vita di molte famiglie. 

Le donne possono tornare prima al lavoro e il tempo della gestione famigliare viene condivisa anche con il marito o altre figure di riferimento. Il tutto avviene a piccoli passi e l'evoluzione è ancora in atto, come ci dimostrano tanti studi, ma è pur vero che il primo grande impulso è partito da qui.


Una rivoluzione anni '70. Alcune tappe 

 

La legge sulla scuola materna è del '68, la legge sulla scuola  è del '69, le legge sui nidi d'infanzia '71, la legge sulla maternità sempre del '71, legge sul divorzio '74, sulla famiglia '75, e sull'aborto '78. A questo tour di leggi si affiancano la tante "scoperte" intraprese dalla pedagogia che inizia a divulgare il suo sapere. Cambia il modo di considerare il bambino, la donna la famiglia, l'educazione e il lavoro.


Ma la scuola materna: cosa insegna?


Dal '68 ad oggi la materna ha avuto tanti diversi aggiustamenti. Nel 1992 diventa scuola d'infanzia, spostando l'accendo del focus dalla cura "materna" al soggetto educato, il bambino. Nel 2012 sono state riscritte le linee guida. I Piccoli in questo segmento di formazione dovrebbero gettare  le basi delle competenze sociali più importanti.  


La scoperta del sé e degli altri, scoperta già iniziata al nido, che qui prosegue e si consolida per tutto l'arco della vita. Qui il piccolo impara a riconosce le differenze tra se e gli altri, a riconoscere ed esprimere i sentimenti. A queste scoperte si affiancano le prime conoscenze dei diritti e dei doveri per la convivenza con gli altri.


Il corpo e il movimento


Il bambino impara ad essere autosufficiente nella cura del corpo. Impara ad affinare i movimenti che si fanno sempre più precisi. Impara anche a individuare, a collocare e rappresentare se stesso anche attraverso il corpo. Impara a gestire lo spazio nel confronto con gli altri.    


Immagini suoni e colori


I bambini sviluppano interesse alle arti figurative, musicali e di rappresentazione. Imparano ad esprimersi con le parole, con il disegno, con la manipolazione e attraverso la musica. Diventano capaci di formulare e realizzare attività creative da soli e con gli altri. Esplorano materiali diversi, i primi alfabeti musicali e le possibilità offerte dalla tecnologia per esprimersi.


Il linguaggio la comunicazione


Sviluppano la padronanza della lingua italiana ed arricchiscono il proprio lessico. sono invitati a raccontare, inventare, comprendere storie e narrazioni. Confrontano lingue diverse e apprezzano il linguaggio poetico. Formulano le prime ipotesi di simbolismo e di lingua scritta.


Il mondo che ci circonda 


Attraverso le esperienze i bambini sono educati a: confrontare, raggruppare ordinare secondo criteri diversi. Collocare sé stessi e gli oggetti nello spazio, seguire un percorso sulla base di indicazioni. Imparano a collocare eventi nel tempo. Osservano anche fenomeni naturali e organismi viventi della natura formulando ipotesi, cercando soluzioni e spiegazioni, utilizzando un linguaggio appropriato.


Quest'anno il Miur festeggia la scuola d'infanzia


Tra il 17 e il 24 marzo 2018 è previsto almeno un evento culturale e pedagogico in ogni capoluogo di regione che comprenda i tre principali soggetti dell'intero sistema delle scuole d'infanzia: paritarie quindi scuole private e scuole offerte dagli Enti e le scuole statali. Ne daremo informazione successivamente una volta definiti date e appuntamenti.


Laura Branca