Lanciamo una campagna contro i genitori che mandano i bambini al nido ancora malati?















Cronaca Bambina "Torniamo ai certificati medici obbligatori!" Scriveva, qualche tempo fa una maestra di Bologna (leggi qui) La discussione, anche sul nostro blog, è andata avanti per giorni a suon di post...sono intervenuti tanti pareri a confronto, tra mamme, papà, pediatra, l'assessore...Ma il tema è ampio è molto sentito e non solo a Bologna. In questi giorni infatti, la discussione, riemerge nuovamente on line con l'appello di un'educatrice, che scrive online "Lanciamo una campagna contro i genitori che mandano i bambini ancora malati all’asilo con ovvia conseguenza che poi si ammalano le educatrici?" Risposte e commenti sono tantissimi e descrivono una realtà complessa che merita attenzione. E meriterebbe un confronto attento nazionale anche a livello politico. Vediamo insieme alcuni temi emersi.



I genitori sono "cattivi"!


Dai racconti emergono genitori che mentono: "il bambino sta bene ora!" Ma appena uscita la mamma, e misurare la febbre, si scoprono temperature vertiginose. Ci sono genitori che ammettono candidamente "ha vomitato stanotte, oppure, ha avuto la febbre...Ma ora sta bene! Se hai bisogno chiama..." La maggior parte delle mamme e dei papà 2giustificano" qualunque tipo di malessere con "ha mal di denti!" Come se un forte mal di denti, non fosse nulla! Ci sono alcuni che rispondono al telefono scocciati se chiamati per il malessere del figlio. Alcuni li "scaricano" al nido e poi fuggono lontano, fino a Milano. Dalle tante testimonianze delle educatrici, che si sfogano su fb, emerge un brutto e fosco ritratto dei genitore. E nonostante, lo sappiamo, quando ci si sfoga, si scrivono solo cose negative, le testimonianze e le accuse, sono davvero tante.


Le educatrici e i bambini si ammalano!


Ma oltre a raccontare di genitori superficiali, ci sono anche tante testimonianze di educatrici che confessano di andare al lavoro stremate da febbre, con forti mal di gola, con otite ecc ecc La parola che ricorre più spesso è "cacca" e le descrizioni sono stupefacenti: cacca che fuoriesce dai pannolini, che sommerge bambini, che ha colori inquietanti.... il contagio tra i piccoli è devastante, il con le educatori anche. E la soluzione pare essere (sopratutto nei privati) quella di sacrificare la meno malata del gruppo, di modo che le altre possano riposare e dare il cambio appena stanno meglio. C'è chi azzarda: "Un giorno forse chiuderemo la struttura per malattia. Così forse i genitori capiranno..." Un'educatrice più esperta di altre, consola le più giovani "con il tempo non ci si ammala più tanto"


Il nido è una comunità


"Credo che la prima cosa che non viene insegnata è il rispetto per il proprio figlio e per gli altri bambini. Abbiamo provato di tutto: stampa delle disposizioni regionali asl, autocertificazione, misurazione della febbre con due tipi di termometri diversi....non cambia anzi!" Le educatrice poi scrivono da diverse zone d'Italia e confronta le pratiche di territorio. Ci sono regioni dove il certificato medico è stato abolito (come in Emilia-Romanga) quelle in cui ancora vige l'obbligo per il rientro in comunità ecc ecc Nessuna delle soluzioni adottate a livello di regolamentazione pare avere buoni risultati se il buon senso manca, la scappatoia si trova sempre. Qualcuno suggerisce soluzioni estreme: "In Russia le insegnanti, per legge, chiamano direttamente il pronto soccorso e li portano all'ospedale con l'ambulanza. La mamma poi li deve recuperare. Dopo una volta che accade una cosa del genere, non li lasciano più alla maestra ammalati"


Un tempo c'era il pediatra al nido 

 Più di un'educatrice ricorda con una certa nostalgia, come un tempo, al nido ci fossero i pediatri interni. Un medico presente in struttura che visitava i bambini li dimetteva e li riammetteva in caso di guarigione. Una maggiore garanzia di sicurezza per tutti, sia per i genitori, che per i nidi. Ma certo una maggiore spesa nella gestione del servizio. Una spesa depennata da tempo, una spesa che con gli occhi di oggi, pare quasi un lusso. 

Siete malati? Continuate a lavorare
 
I dati pubblicati 2017 del Rapporto Osserva Salute ha stabilito che l'aspettativa di vita degli italiani, dopo anni di incremento, ha subito un arresto. Si muore prima, rispetto a qualche anno fa. Tra le moltissime cause ci sarebbe anche la tendenza, in forte aumento, di lavorare anche da malati, così come pare facciano tante educatrici, da quel che scrivono. Andare al lavoro "imbottiti" di farmaci da banco, quelli che sembrano più innocui: tachipirina, aspirina, antiinfiammatori, alla lunga fa male. Non c'è bisogno nemmeno di scriverlo, perché credo davvero che questa verità sia largamente condivisa e risaputa. Eppure si lavora anche malati e si mandano i bambini al nido e a scuola. Se il trend continua così che risultati verificheremo tra qualche anno sulla salute collettiva? Difficile a dirsi. Staremo a vedere se qualcosa nel mentre cambia sulle modalità del lavoro.