Sospese due cuoche del nido: rubano polpettone, vaschette, stagnola ...


BolognaNidi











Cronaca Bambina Le cose certe sono almeno tre. La prima certezza che abbiamo è che le cuoche del nido rubavano, la seconda è che sono state sospese dal servizio e infine l’ultima certezza è che le donne sono accusate di peculato continuato. Per la cronaca peculato significa:  "delitto del pubblico ufficiale che si appropria di denaro o altra cosa mobile di cui abbia il possesso o la disponibilità in ragione del suo ufficio o servizio" (dalla Treccani). Il fatto è accaduto a Siena dove il Comune ha aperto un provvedimento disciplinare e ha provveduto a sospendere le dipendenti dal servizio. Un fatto che forse non meriterebbe nemmeno un post, in fondo, non si tratta altro che di ladri di polli, ma è bene aprire un'attenta riflessione sulla vicenda che vada al di là dei fatti contingenti.




Ladri di polli, anzi no, ladri di pappa


Veniamo ai fatti. Al comune arrivano alcune segnalazioni sulla sparizione, dalla cucina del nido, di prodotti alimentari e pietanze già pronte. La direzione dei servizi del Comune scrive così alla sezione di polizia giudiziaria dei vigili urbani e chiedono accertamenti. I vigili iniziano a seguire i movimenti della cucina e delle due donne. Le donne al mattina entravano con la sola borsetta al lavoro, il pomeriggio, escono con buste tipo quelle della spesa. Le indagini proseguono: i vigili verificato le richieste di derrate alimentari, con il numero di porzioni cucinate quotidianamente, i conti non tornano rispetto al presunto fabbisogno.


Dai vigili al magistrato


A questo punto il magistrato autorizza l’installazione delle telecamere nella cucina del nido. E le telecamere riprendono per un mese le due donne al lavoro. Loro in modo sistematico prendevano alimenti per fini personali “secondo l’accusa e pur sempre anche piccole quantità” . 


Cosa rubano le cuoche?


Il quotidiano la Nazione riporta in un articolo “Una delle due era stata fermata all’uscita dal lavoro dai vigili in borghese per una perquisizione personale, da cui era risultato, celato nella borsa, un polpettone cucinato in giornata nella mensa del nido. E nella casa della cuoca erano state poi trovate altre derrate alimentari e materiale da cucina, come vaschette da forno e stagnola di provenienza dai locali dell’asilo”.


Un’amara verità


Chiudo questo piccolo e amaro post con tanti pensieri, alcuni forse molto personali. E’ da circa 6 anni che mi occupo e scrivo di nidi e servizi educativi tutti i santi giorni. E in questi anni ho incontrato e parlato con tanti educatori, cuochi, pedagogisti e le molte figure che lavorano dentro e fuori questi servizi. So per certo, perché me l’hanno raccontato tante volte da diverse città, che dalle cucine dei nidi capita che gli alimenti spariscano. So anche che gli avanzi si portano a casa anche per non sprecare. So pure, e questo per esperienza, che l’onestà delle persone è variabile. Ma questa notizia rimane amara. 

I risparmi dei comuni

I risparmi che in questi anni sono stati fatti da parte dalle amministrazioni pubbliche, sulle cucine, sono talmente tanti da essere ai limiti della decenza. E questo lo si capisce non per intuito o per chiacchiere, ma leggendo i bandi per la fornitura, molto dei quali vanno deserti. Chiediamoci il perché. 

Buon senso: cercasi disperatamente 

E mentre due ladri di polli sono sbattuti sulla pagine del quotidiano, con un articolo che lascia in sospeso tante questioni e apre tanti possibili giudizi, mi chiedo se per un polpettone e qualche ruberia si doveva procedere con indagini da parte dei vigili, con telecamere a accusa di peculato che andrà discussa davanti ad un giudice. In fondo se la cuoca si porta a casa gli avanzi, francamente non vedo lo scandalo, anzi mi sembra una prassi antispreco lodevole. E se invece avessero rubato ogni "ben di dio"  non sarebbe stato meglio fare una bella tirata d'orecchi prima di ricorrere alle autorità investigative e giudiziarie?  


Fonte La Nazione