Il nido aperto dalle 4 del mattino rischia la chiusura?











Cronaca Bambina La struttura educativa Il Giardino delle Meraviglie rischia di chiudere. Anche se gli orari erano molto flessibili, fin dalle 4 del mattino, anche se il nido era innovativo, fu aperto come Agrinido, anche se le iscrizioni erano moltissime, il nido rischia comunque la chiusura. Il servizio si colloca a Grottaglie, in provincia di Taranto. E' stato aperto solo nel settembre del 2015 attraverso le risorse di fondi PAC (Piano straordinario di finanziamenti) di cui abbiamo lungamente parlato.




Il servizio nato sulla scorta di fondi provenienti dall’UE, quindi non comunali, potrebbe chiudere i battenti il 30 giugno prossimo. L’Amministrazione guidata dal sindaco Ciro D’Alò sta lavorando per trovare una soluzione che possa salvaguardare quello che viene definito come servizio di primaria importanza per la collettività.

L’ Asilo nido aperto dalle 4 di mattina

L’Asilo Il giardino delle Meraviglie come altri mirava a offrire un servizio innovativo soprattutto nella flessibilità di accesso secondo diverse fasce orarie. Per venire incontro ai braccianti agricoli, che sopratutto in primavera e in estate, iniziano a lavorare nel cuore della notte, l’Asilo dava l’opportunità di accogliere i bimbi già dalle 4 di mattina e fino alle 16 di pomeriggio. Il servizio accoglie a circa 20/25 bambini e programmò inizialmente anche un centro ludico con orario più ampio.

Agrinidi: il progetto educativo

Il nido è nato con progetto educativo innovativo, come agrinido. L’esperienza educativa era incentrata sulle esperienza all’aria aperta e il contatto diretto con la natura. I particolare ai bambini veniva destinato una piccola porzione di terreno da coltivare ad orto. E se il successo di iscritti è stato immediato, non è stata altrettanto immediata l’azione politica. Perché a fondi Europei finiti non si sono trovati nuovi fondi epr far continuare l’esperienza didattica che tanto è stata apprezzata da bambini e genitori.
La soluzione politica
Il Sindaco D’Alò sta lavorando per tentare di in interrompere il servizio. Fin’ora le ipotesi avanzate sono state: una compartecipazione diversa da parte dei genitori e o attraverso i Buoni Regionali di Conciliazione. Una chiusura immediata lascerebbe oltre ad interrompere il nido in un periodo particolarmente sensibile per i genitori braccianti, non darebbe garanzie sula riapertura a settembre lasciando a casa dodici lavoratrici.