Save the children: Investire sulle madri è investire sul futuro.

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Cronaca Bambina Per celebrare la Festa della mamma Save the Children lancia un report che scatta una fotografia sulle condizioni delle donne-madri nel nostro paese. “Investire sul futuro significa investire sulle madri che dovrebbero essere sostenute con adeguate politiche per favoriscono l’equilibrio tra vita professionale e privata”. Come? Con forme di VERO lavoro flessibile e una adeguata copertura dei servizi educativi per l’infanzia. Si avanzano poi più di  critiche al sistema dei Bonus portata avanti dal Governo Renzi. Per ciò che riguarda i nidi è interessante notare che i dati, che l'associazione riporta, sono in contrasto con i dati rilasciati qualche giorno fa dall'UE.  Vediamo nel dettaglio.  



Le equilibriste, la maternità in Italia

Il documento di ricerca che potete leggere qui ci mostra un’Italia molto poco attenta alle madri. Consiglio vivamente di leggerlo per intero perché sono tanti i temi affrontati e con una lucidità che è difficile incontrare. I grandi squilibri sono generati da questioni lavorative ed economiche, da un lato e da questioni di mentalità dall'altro. Ma cosa raccomanda Save the Children? Ecco in punti.
Più nidi per tutti
Che i Servizi educativi per la prima infanzia diventino un diritto di tutti, rafforzandone in modo strutturale l’offerta, l’accessibilità e la qualità. In Italia, i posti disponibili si fermano alla soglia del 22,8 per 100 bambini. "Soglia tuttora lontana dalla quota di posti fissata come obiettivo strategico dall’Unione europea cioè il raggiungimento della soglia del 33%". E' da notare che i dati riportati da Save the Children non coincidono affatto con quelli rilasciati e diffusi di recente dall’UE (leggi qui) .
Sostegno alla genitorialità
Promuovere Misure a sostegno della genitorialità costanti e continuative. In Italia le misure politiche a sostegno della maternità si sostanziano sotto forma di bonus: bonus bebè, bonus “mamme domani”, il voucher babysitter e il bonus asilo nido. Oltre questi vi sono i congedi parentali e di paternità. Tuttavia queste misure limitate nel tempo, hanno un impatto circoscritto e dovrebbero essere investimento a sostegno di piani di lungo periodo, piuttosto che la risposta a bisogni emergenziali e individuali
Attenzione al bebè e alla gestazione
Assicurare una Cura attenta e personalizzata del percorso nascita e dei primi 1000 giorni di vita di bambini e bambine, garantendo un’attenzione precoce durante i nove mesi di gestazione alle differenti fragilità, fisiche, economiche, organizzative, linguistiche, psichiche ed emotive. La frammentazione degli standard assistenziali, la scarsa qualità delle informazioni e attenzione alla dimensione culturale e agli effetti psicologici e emotivi, i servizi che spesso non dialogano tra loro, contribuiscono a rendere complicato il percorso nascita, anche in un contesto che, dal punto di vista della sicurezza sanitaria, viene riconosciuto come uno dei migliori del mondo. Per questo occorre un coordinamento delle azioni di sostegno ai neogenitori e una migliore integrazione dei servizi sul territorio
Più lavoro (fuori casa e retribuito) alle madri
Favorire l’occupazione delle madri, promuovendo nel settore privato l’introduzione del family audit. Un sistema di valutazione e certificazione delle politiche aziendali che favoriscano la conciliazione tra famiglia e lavoro. In Italia si registra una crescente attivazione del welfare aziendale attraverso la flessibilità dell’orario di lavoro, l’offerta di servizi per asili nido aziendali, servizi sociali, di assistenza, ricreativi e di sostegno, ma nonostante tutto è ancora una realtà limitata, in crescita sì ma non ancora sufficiente
Tutela alle lavoratrici
Rafforzare il sistema di tutela delle lavoratrici sanzionando i fenomeni di mancato accesso al o espulsione dal mercato del lavoro per motivi legati alla maternità, segregazione orizzontale e verticale, differenziale salariale. La maternità continua infatti ad incidere sulla condizione occupazionale delle donne. Secondo i dati diffusi dall’Osservatorio Statistico del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, il tasso di occupazione tra i 25-49enni in Italia varia sensibilmente non soltanto in base al genere, ma anche rispetto al fatto di essere o meno genitori e al numero di figli.
Più responsabilità agli uomini
Incentivare il ruolo degli uomini nel lavoro di cura sviluppando un forte impegno a livello culturale e legislativo per aumentare il coinvolgimento degli uomini nel lavoro di cura e familiare e investendo nel rafforzamento della tutela giuridica dei padri, garantendo che il congedo di paternità sia di almeno 15 giorni.