Tutti i bimbi al nido


GaborfromHungary













 Bologna. Gli iscritti ai nidi anche quest'anno (2015-16) sono tanti. Anche quest'anno i posti non bastano per tutti e le liste d'attesa sono lunghe, anzi lunghissime, sono quasi 850 gli esclusi (oltre i 2000 gli accolti). Come sempre i numeri fanno notizia e come tutti gli anni, in questo periodo, si parla di nidi. Sfogliando il Corriere di Bologna scorgo una lunga lettera, firmata da un giovane papà di nome Gabriele Mingardi, che fa una denuncia accorata, quasi commovente. Scrive della frustrazione per l'esclusione del figlio al nido. La giovane moglie di 26 anni non lavora ma studia e così si esclude il bambino dal

servizio educativo. Sono tanti i pensieri che ho mentre leggo la lettera, una lettera che ha avuto anche una replica dall'assessore alla scuola, che tenta di spiegare il difficile lavoro per scegliere i criteri d'accesso. Non voglio dilungarmi sui criteri d'accesso, spiegati benissimo altrove o soffermarmi sul singolo caso. Voglio  invece allargare la riflessione, diciamo sociale, sui contenuti della lettera, che ci racconta molte cose. Sul bancone degli imputati ci sono le regole d'accesso e la scarsità dei nidi. Le regole difficilmente comode, ci danno sempre un po' fastidio, ne abbiamo tante tutti i giorni,  e quasi mai sono convenienti. Non vanno mai bene! Magari ci accontentano da una parte e ci scontentano dall'altra, magari sono profondamente ingiuste e ci fanno arrabbiare, altre volte le troviamo condivisibili e ci fa arrabbiare chi non le rispetta...le regole possono fare anche male... ma sono un accordo di convivenza che ci siamo dati tra le tante esigenze di tutti per convivere gli uni accanto agli altri. (Possibile?)
I nidi dovrebbero essere per tutti i bimbi, sempre aperti e sempre di qualità, perché se ben gestiti, sono il primo ingresso nel mondo civile per i bambini. Dovrebbero interessare tutti noi, sempre, e comunque non solo quando i bimbi sono piccoli o quando sono respinti. Invece non è così e ci si accorgiamo della loro assenza e incompletezza quando ci vengono meno.
Forse le cose stanno andando così male per i servizi educativi 03, che chiudono, non vengono richiesti da tanti genitori e si stanno impoverendo sempre più, perché li stiamo trascurando. Personalmente metterei la frequentazione del nido d'obbligo (almeno per un anno) a tutti i bambini, li farei  gratuiti  e pagherei le educatrici e collaboratori il doppio se non o il triplo, di quello che sono oggi, perché ne esistono pochi di lavori tanto delicati....
E' un sogno che non vedrò mai realizzare. Perché di questo passo sarà più verosimile che il bimbo del giovane papà, diventando a sua volta genitore non troverà alcun nido dove iscrivere il figlio...perché avranno chiuso. Cosa che sta succedendo da anni in tutto il paese.          








Bologna. Gli iscritti ai nidi anche quest'anno (2015-16) sono tanti. Anche quest'anno i posti non bastano per tutti e le liste d'attesa sono lunghe, anzi lunghissime, sono quasi 850 gli esclusi (oltre i 2000 gli accolti). Come sempre i numeri fanno notizia e come tutti gli anni, in questo periodo, si parla di nidi. Sfogliando il Corriere di Bologna scorgo una lunga lettera, firmata da un giovane papà di nome Gabriele Mingardi, che fa una denuncia accorata, quasi commovente. Scrive della frustrazione per l'esclusione del figlio al nido. La giovane moglie di 26 anni non lavora ma studia e così si esclude il bambino dal

servizio educativo. Sono tanti i pensieri che ho mentre leggo la lettera, una lettera che ha avuto anche una replica dall'assessore alla scuola, che tenta di spiegare il difficile lavoro per scegliere i criteri d'accesso. Non voglio dilungarmi sui criteri d'accesso, spiegati benissimo altrove o soffermarmi sul singolo caso. Voglio  invece allargare la riflessione, diciamo sociale, sui contenuti della lettera, che ci racconta molte cose. Sul bancone degli imputati ci sono le regole d'accesso e la scarsità dei nidi. Le regole difficilmente comode, ci danno sempre un po' fastidio, ne abbiamo tante tutti i giorni,  e quasi mai sono convenienti. Non vanno mai bene! Magari ci accontentano da una parte e ci scontentano dall'altra, magari sono profondamente ingiuste e ci fanno arrabbiare, altre volte le troviamo condivisibili e ci fa arrabbiare chi non le rispetta...le regole possono fare anche male... ma sono un accordo di convivenza che ci siamo dati tra le tante esigenze di tutti per convivere gli uni accanto agli altri. (Possibile?)
I nidi dovrebbero essere per tutti i bimbi, sempre aperti e sempre di qualità, perché se ben gestiti, sono il primo ingresso nel mondo civile per i bambini. Dovrebbero interessare tutti noi, sempre, e comunque non solo quando i bimbi sono piccoli o quando sono respinti. Invece non è così e ci si accorgiamo della loro assenza e incompletezza quando ci vengono meno.
Forse le cose stanno andando così male per i servizi educativi 03, che chiudono, non vengono richiesti da tanti genitori e si stanno impoverendo sempre più, perché li stiamo trascurando. Personalmente metterei la frequentazione del nido d'obbligo (almeno per un anno) a tutti i bambini, li farei  gratuiti  e pagherei le educatrici e collaboratori il doppio se non o il triplo, di quello che sono oggi, perché ne esistono pochi di lavori tanto delicati....
E' un sogno che non vedrò mai realizzare. Perché di questo passo sarà più verosimile che il bimbo del giovane papà, diventando a sua volta genitore non troverà alcun nido dove iscrivere il figlio...perché avranno chiuso. Cosa che sta succedendo da anni in tutto il paese.