Elezioni rsu per i nidi e le scuole d’infanzia bolognesi















Speciale elezioni rsu Bologna Ho fatto un giro di interviste ai rappresentanti sindacali che lavorano nei nidi e nelle scuole d’infanzia bolognesi e che partecipano alle elezioni. E’ stato un tour faticoso in cui sono emersi alcuni temi costanti, mentre altre questioni, hanno assunto connotati del tutto differenti a seconda della sigla sindacale e dal punto di vista dell’intervistato. 

Sono stati messi in evidenza singoli nidi e scuole che hanno problemi specifici, come per il nido e la scuola d’infanzia Betti, che sorge all’interno del parco della Montagnola, vero centro di spaccio cittadino. Al voto si andrà il 17, 18,19 aprile da lunedì in poi, ogni giorno pubblicheremo due o tre interviste di un rappresentante di una diversa sigla. I tre sindacati confederali cgil, cisl e uil, e anche adi, sgb, Cobas e usb.

Temi comuni

I temi comuni rimangono quelli già noti da tempo: la differenza di contratto per le maestre d’infanzia che operano nello stesso struttura, con orari diversi, ha generato e continua a generare un profondo strappo e lacerazione nel sistema. I centri estivi organizzati con personale comunale, per luglio, continuano a generare disordini e conflitto nonostante l’incentivo economico.
Un po’ tutte le voci ascoltate indicano la scuola materna, come l’ambiente più in sofferenza, ma anche al nido le povertà e la fatica si percepiscono.
Un tema che emerge per entrambe le strutture è la mancanza costante delle supplenti, che spesso sono attribuite “con il contagocce” e dopo lunghi giri di telefonate e spostamenti del personale da nido a nido ,da scuola a scuola, ma anche da nido a scuola e viceversa.
Le difficoltà gestionali dell’Istituzione (IES) sono tante. L’unità che l’istituzione avrebbe dovuto portare nel sistema cittadino, pare invece, essere del tutto mancata e oggi, come ieri, si ragione ognun per sé dalle tre aree.

Temi differenti

E’ stato interessante ascoltare diverse voci che insieme hanno composto un mosaico umano variegato e hanno restituito un quadro delle situazione bolognese, seppure migliore rispetto a tante altre realtà che spesso descriviamo, in affanno e “ridotta all’osso” economicamente, ma anche in termini di energie. I bambini sono al centro del pensiero di chi fa nidi e scuole? Sono il tornasole del sistema Zero Sei bolognese? La risposta pare tendere più verso il no, che al si. La sensazione generale è che la qualità, sopratutto al nido continui ad essere alta, ma senza più allegria, senza quella voglia di fare, che il personale aveva fino a qualche anno fa. I lavoratori descritti sembrano stanchi e si sentono trascurati dalla politica locale e questo nonostante le tantissime assunzioni.