Speciale elezioni rsu Bologna: parola a Tiziana Baldanza Cobas















Intervista a Chiudiamo il nostro speciale elezioni rsu a Bologna con Tiziana Baldanza che si presenta alle elezioni con i Cobas. Anche Tiziana è educatrice al nido ed ha un’esperienza del settore trentennale. Ha uno sguardo preciso e sicuro nel mondo del lavoro che conosce molto bene.

Qual è la priorità per nidi e scuole d’infanzia? Sono molte le cose da rivedere. Le risorse nel tempo sono diminuite la differenza si nota. Siamo tutti in affanno. Ma la mancanza costante di sostituti è davvero pesante. Ciò significa lavorare in affanno costante. Questo vale sia per noi educatori, sia per gli insegnanti, sia per chi organizza gli spostamenti e le turnazioni. Questo poi significa anche che la pubblica Amministrazione non ha saputo organizzare le liste dei sostituti.

Non ha saputo organizzare? Un tempo si facevano liste di 300, 400 persone a cui attingere per le sostituzioni. Così da poter sempre reperire del persone disponibile. Oggi le liste sono scarne e non avere le sostituzioni, per uno o due giorni, significa stress, fatica, frustrazione... per la pubblica amministrazione significa risparmio. Contiamo un giorno e moltiplichiamolo per tutte le strutture delle città...non si tratta di pochi soldi. 

Mancano soldi, manca anche la qualità? Direi che la qualità regge sulla buona volontà del personale mentre l’organizzazione del sistema vacilla. 

L’istituzione ha portato centralità e miglioramento nella gestione del sistema? L’istituzione ad oggi funziona male. I problemi che c’erano nell’organizzazione dei quartieri continuano ad esistere. In più c’è un ulteriore passaggio organizzativo e di comunicazione, perché se il personale dei nidi e delle scuole è gestito dagli uffici dell’istituzione, la gestione degli stessi per iscrizione e le relazione è ancora gestito dai quartieri. Questi due soggetti devono poi relazionarsi. Unità proprio non direi che c’è! 

Altri problemi? Un grande problema l’ha generato il cambio del contratto alle dipendenti delle scuola d’infanzia. Due contratti diversi, con orari diversi sullo stesso posto di lavoro, genera situazioni critiche e difficilmente gestibili. Se poi ci mettiamo che l’istituzione è divisa in tre aree, e che ognuno delle tre aree organizza in modi differenti... capiamo bene che di unità non ce n’è e che non c’è neanche un buon clima.  

Come valutate la modifica apportata dalla giunta, in questi giorni, che va a scontare le rette dei privati del sistema pubblico? La delibera è una novità, porta molti cambiamenti, non abbiamo avuto ancora un confronto tra di noi. Posso dire cosa ne penso a titolo personale. 

E cose ne pensa? Come al solito si danno soldi pubblici ad un privato. Il pubblico ha molto bisogno di risorse eppure nel tempo sono diminuite. Allora perché se ci sono pochi soldi darli ad altri? Perché dopo un referendum in cui i cittadini si sono espressi contro questo sistema? 

Eletti per…Per esserci, per fare numero, per portare una voce alternativa ai tavoli delle trattative...